Atei e agnostici a congresso: domenica e lunedì, a Varese, per la laicità

Si aprirà domenica 31 ottobre il nono congresso della Uaar: una due giorni di discussioni sui temi della laicità ma anche l’occasione per fare un bilancio ragionato sugli ultimi anni di attività e di successi. In tre anni, infatti, l’associazione ha visto i propri soci crescere del 75%, ha finalmente aperto una sede nazionale, e ha realizzato iniziative di grande successo, come la campagna ateobus, le tre giornate dello sbattezzo (con un totale di oltre 2.000 sbattezzati, solo in quelle occasioni), le vittorie giuridiche sul diritto all’ora alternativa e soprattutto sul crocifisso in aula, ancora in discussione a Strasburgo.
Resta però molto da lavorare. E la Uaar (l’unica associazione al mondo che preferirebbe non esistere) non ha intenzione di cedere di un passo sulle questioni della laicità. «C’è una drammatica decadenza del senso laico dello Stato da parte dei politici, che continuano a inseguire una Chiesa che perde sempre più fedeli. – afferma Raffaele Càrcano, segretario nazionale della Uaar – Ma simul stabunt, simul cadent».
Il «possono morire» del ministro La Russa, i recenti fatti di porta Pia, l’esternazione di Adriano Celentano sugli atei «dal grilletto facile», l’ateofobia di Frattini: «il nostro impegno per far crescere l’Uaar significa, oggi, anche difendere i diritti civili di atei e agnostici, oggi così a rischio», conclude Carcano.
Il IX congresso UAAR si svolgerà a Varese, presso l’Atahotel, domenica 31 ottobre e lunedì 1 novembre 2010.

Comunicato stampa UAAR

30 commenti

stefano f.

la politica italiana non può essere di nessun aiuto visto che dal pd alla lega sono tutti impegnati a raccattare consensi cattolici.

FSMosconi

Breve OT:

Avete notato che ultimamente Pontife66(6) ci stà andando giù pesante contro il Polacco?
Della serie: sputiamo sul piatto su cui prima ci abbuffavamo…

RAmen

stefano f.

che dicono del povero Woity? 😉 come politico non era male, qausi più laico di Weltroni.

Lorenzo Galoppini

“…l’Uaar (l’unica associazione al mondo che preferirebbe non esistere)…”

Forse non é l’unica. Di sicuro ce ne sono tante altre di associazioni che in un mondo civile non dovrebbero proprio esistere (ovvero non ce ne dovrebbe essere bisogno, si intende).

“…«C’è una drammatica decadenza del senso laico dello Stato da parte dei politici,…”

Ma anche di molti cittadini.

FSMosconi

Ogni riferimento a Enrico, mandis, Pedro, Kurt et similia è puramente casuale… 🙂

Congo

Immagino che anche Gino Strada vorrebbe che non ci fosse bisogno di Emergency. 🙂
Comunque, il senso è chiaro e credo che le associazioni laiche dovranno esistere sempre, come sentinelle a salvaguardia di un bene, la laicità e i diritti dell’essere umano, che troveranno sempre degli usurpatori.

Alfonso

“Il congresso si svogerà presso” l’Atehotel 😆
Anche l’hotel ateo, che figo!

Cassandra testarda

Seguo da qualche tempo l’UAAR con interesse, ma non mi sono iscritta, finora, perchè di solito io prima di associarmi a qualcosa voglio capire come funziona e quali obbiettivi si prefigge (prima del matrimonio si fa il fidanzamento, no?). Ho condiviso quasi sempre le prese di posizione ufficiali dell’UAAR, ma credo che potrebbe avere maggior seguito in Italia se si caratterizzasse soprattutto come Associazione che difende in tutte le sedi possibili la “laicità”, intesa nel senso più ampio e costituzionale del termine, come metodo che garantisca a tutti la libertà di credere e di non credere e il riconoscimento del diritto alla libertà di scelta, nelle questioni di carattere etico che riguardano ognuno di noi nella nostra vita privata e non comportino danno e limitazioni alla libertà degli altri.
Battaglie come quelle dello sbattezzo o dell’ateobus, danno forse una visibilità mediatica per qualche giorno, ma hanno un forte impatto di rottura sulla maggioranza delle persone, che non sono inclini appunto a gesti di rottura così forti, e ne rifuggono; si rischia così di ottenere l’effetto opposto, il rifiuto in blocco anche delle posizioni che per altri aspetti potrebbero essere condivise, identificando atti di propaganda o di proselitismo per l’ateismo con la laicità. In sostanza, si tratta di capire se l’UAAR si propone in primo luogo di “convertire” i cattolici all’ateismo, pretendendo , o quasi, l’abiura delle precedenti convinzioni e consuetudini religiose più o meno praticate, o se vuole ottenere dai cattolici o comunque dai credenti in qualche entità soprannaturale o fede organizzata, innanzitutto il riconoscimento dei diritti dei non credenti, tanto per cominciare. Insomma cercare di fare in modo che anche il credente capisca e riconosca il valore e la necessità della laicità nelle leggi e nelle istituzioni. Poi è ovvio che in questo ampio spazio ci starà la possibilità e il compito di fare opera di informazione per segnalare le contraddizioni e le colpe storiche delle religioni, e i guasti del potere clericale. Da cui può derivare, se non l’abbandono di una religione, un modo più laico e razionale di viverla.
Ma questo , a mio parere è un percorso a tappe che richiede tempi lunghi e pazienza, soprattutto in una realtà come quella italiana.

Lorenzo Galoppini

@ Cassandra testarda
“…In sostanza, si tratta di capire se l’UAAR si propone in primo luogo di “convertire” i cattolici all’ateismo, pretendendo , o quasi, l’abiura delle precedenti convinzioni e consuetudini religiose più o meno praticate, o se vuole ottenere dai cattolici o comunque dai credenti in qualche entità soprannaturale o fede organizzata, innanzitutto il riconoscimento dei diritti dei non credenti, tanto per cominciare…”

La seconda che hai detto. L’Uaar non vuole convertire nessuno, vuole che nessuno converta noi. E’ questo che bigotti e clericali si rifiutano di capire.
E anche la terza che hai detto, ovvero “Poi é ovvio che in questo ampio spazio ci starà…..eccetera eccetera”

Stefano Grassino

@ Cassandra testarda

Vivi e lascia vivere. Purtroppo questo vale per me nei confronti loro ma non vale per loro nei confronti miei. Sono sicuro (niente e nessuno me lo toglierà mai dalla testa) che per loro natura se potessero riaccenderebbero il rogo sotto i miei piedi. Oggi si dicono democratici e da quel punto di vista, sembra che il loro passato si sia addormentato.
Ricordati però come disse un’anonimo medioevale: “Nulla è più pericoloso di un prete quando sembra che dorma”.

Congo

L’UAAR nasce come movimento per gli atei e gli agnostici e non semplicemente per i laici.
Ciò ovviamente la rende meno “popolare” e meno “trasversale”, ma così è.

Campagne come l’ateobus sono a mio avviso importantissime, perché portano le persone non particolarmente credenti a farsi delle domande sulle loro scelte esistenziali.
Molti scoprono che non credere in un dio personale è possibile!

Roberto Grendene

non siamo certo “missionari” dell’ateismo

lo sbattezzo e’ una procedura che usano anche fedeli di altre religioni, ad esempio: e’ un servizio laico

quella degli ateobus e’ stata una campagna per dire che esistiamo, mica per convertire
e guardacaso, ci hanno negato la possibilità di dire che esistiamo

Rudy

All’UAAR non interessa fare proselitismo e, naturalmente, la perfezione non esiste nemmeno per noi 🙂
L’associazione è costituita da migliaia di persone ognuna delle quali ha la propria visione del mondo perchè non c’è nessun “canone” o “libro sacro” al quale assoggettarsi. Però un minimo comune esiste: si tratta, appunto, di atei e agnostici che proprio in virtù di questo portano come logica conseguenza la difesa e lo sviluppo della laicità. Se poi l’UAAR risulta essere la più grande realtà in Italia sui temi della laicità probabilmente è perchè ne sono carenti altre.
Personalmente non mi interessa “convertire” nessuno perchè ho la testarda convinzione (tu chiamala se vuoi ingenuità o rispetto) che ciascuno ha una testa che PUO’ usare.
Io capisco la volontà di informarsi della “testarda Cassandra” 😉 alla quale rispondo che tra noi stessi può esserci varietà di opinioni su tante cose, ma, dando comunque per ovvio il minimo comune denominatore di cui sopra, se si cerca sempre un abito su misura non faremo mai progressi in Italia. Bisognerebbe anche avere una visione più panoramica ed alzarsi dai confini italici: si vedrebbe che molte cose ritenute qui “scandalose” o “controproducenti” in tanti altri paesi (è chiaro che non parlo dell’Iran!) sono la tranquilla espressione di libertà e convivenza civile. In Italia la pressione confessionale ha davvero abbassato molto le soglie di tolleranza e cultura. Detto questo è chiaro che chiunque, leggendo lo statuto, può decidere se vale la pena di associarsi, contribuire o impegnarsi per l’UAAR (magari tutte queste cose insieme!). In ogni caso l’associazione è “aperta” e non è necessaria la Sacra Rota per non rinnovare l’iscrizione 🙂

Lorenzo Galoppini

“…ho la testarda convinzione (tu chiamala se vuoi ingenuità o rispetto) che ciascuno ha una testa che PUO’ usare…”

Ehm…mi sa che hai un po’ troppa fiducia nel genere umano (forse sì, è ingenuità, senza offesa, naturalmente). 🙂
Per i peggiori cattotalebani clericali integralisti che ben conosciamo e di cui leggiamo qui nelle ‘Ultimissime’ di ogni giorno, ad esempio, credo proprio che da quel punto di vista non ci sia più speranza.

Flavio

Secondo me se leggi statuto e tesi (magari dopo il congresso, potrebbe esserci qualche modifica) contenute sul sito trovi tutte le risposte.

Paul Mannoni

Peccato essere così oberati di lavoro e di impegni familiari, dall’aver dovuto rinunciare al Congresso. Sarebbe stato soprattutto un modo per conoscere personalmente, molte persone con cui mi sono rapportato negli ultimi anni. 😉
Buon lavoro ragazzi…

Flaviana

Grazie Paul, anche a me spiace tanto non poter conoscere te ed altri a Varese, ma la collaborazione va’ comunque oltre il contatto personale, quindi …alla prossima!

Paul Mannoni

L’autorevolezza dei nostri obbiettivi, ci fa’ camminare insieme sulla stessa strada, fianco a fianco, anche senza esserci mai visti e conosciuti. Grazie a te per cio’ che avete fatto e farete a Torino. Seppur distanti fisicamente, tutti i soci e simpatizzanti UAAR, sono sempre vicini e pronti a sostenersi l’uno con l’altro. Vedrai che ci saranno occasioni in futuro..! 😉
Ciao

Sandro

Domanda sull’evento. Nelle comunicazioni che ho trovato non leggo riferimenti sull’orario in cui si terrà il congresso. Meglio ancora… c’è un programma vero e proprio disponibile su qualche link?

Cassandra testarda

Ringrazio i lettori che hanno prestato attenzione al mio commento e risposto con osservazioni utili per me per cercare di capire chi sono e cosa vogliono gli esponenti più attivi dell’UAAR. Non mi sembra il caso di replicare ad ognuno di voi, perchè gli aspetti evidenziati, pur diversi, sono egualmente condivisibili. Aggiungo solo che io non cerco nell’UAAR, come in altre assciazioni politiche o culturali, un abito su misura per me, perchè quello me lo cucio da sola e me lo tengo, perchè so bene che ad altri non starebbe altrettanto su misura, nè quello degli altri calzerebbe a pennello per me. Cerco più modestamente compagni di viaggio che, ognuno col suo abito, vadano nella stessa mia direzione per perseguire un obiettivo comune: la difesa di una democrazia laica, che garantisca la libertà di pensiero e favorisca la massima informazione e valorizzazione della cultura in ogni campo. Pronta anche a contrastare, con le armi dialettiche che una democrazia consente, tutti gli ostacoli che si frappongono in questo percorso: fanatismo religioso o ideologico da qualunque parte venga, clericalismo, estremismo, totalitarismo , imposizione di un “pensiero unico” e altre simili disgrazie che da sempre minacciano la civile e serena convivenza in ogni società.

Rudy

Ringrazio anche io “Cassandra” per avere stimolato le nostre argomentazioni.
C’è poco da aggiungere a quanto scrive nell’ultimo commento che ritengo pienamente condivisibile.

giovanni

non dimenticate che ci sono altre associazioni o consulte laiche , esempio Libero Pensiero ecc.
l’ unione fa la forza
la strada é giusta
Giovanni

Red Passion

Sono di Busto Arsizio, ma purtroppo, per motivi famigliari improrogabili non potrò venire a Varese (ah quanto mi sarebbe piaciuto).
Cmq auguro a tutti un buon lavoro (non ho dubbi che lo sarà).

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