Iran, piano del governo per controllo e censura su internet

L’Iran punta alla creazione di una rete internet nazionale, in modo da impedire l’accesso a siti ‘scomodi’ e troppo liberi per gli standard islamisti. Il regime degli ayatollah è consapevole che internet ormai è uno strumento molto utile per far circolare informazioni e permettere lo scambio di idee, soprattutto tra i giovani e gli attivisti per i diritti. Come successo nel 2009, in occasione delle contestatissime elezioni che hanno visto la riaffermazione del presidente Mahmoud Ahmadinejad. E punta quindi a controllare totalmente l’accesso e l’informazione sul web. Con una stretta censura e l’oscuramento di numerosi siti, nonché social network.

La prima fase del progetto del regime vede la sostituzione, da maggio, di diversi servizi resi da Microsoft, Yahoo! e Google. Saranno sostituiti altri simili, gestiti dal regime. La seconda fase, da agosto, obbligherà i provider locali ad entrare nella rete nazionale limitando l’accesso ad internet in Iran. Solo il governo potrà dare l’ok per rendere visibili siti esterni anche nel paese.

Del piano, definito dal ministro per l’Informazione Reza Taghipour, già si parla da diversi mesi. Lo stesso ministro si era premurato di dire che internet “promuove il crimine, la frammentazione nazionale, contenuti immorali e ateismo”. E che compito del governo era stroncare questi “flagelli”.

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23 commenti

Paul Manoni

Spero che stavolta non sia solo una “dimostrazione”, ma vadano fino in fondo e facciano saltare per aria tutti i siti governativi iraniani….

Tino

GraSS sarà orgoglioso di aver ricevuto gli applausi dal governo iraniano.

losna

Un po’ quello che vuol fare Monti in Italia! Chi vuol firmare contro vada su avaaz.

gmd85

Ma, se non sbaglio, il progetto è stato accantonato. Spero che non lo riprendano in esame.

gmd85

Azz. Comunque una petizione su avaaz l’avevo già sottoscritta. Sai se è sempre la stessa o se è una nuova?

Tino

Dunque losan se passa la direttiva chiudono questo blog come in iran?

gmd85

Non proprio. Il progetto italiano mira più al diritto dei diritti d’autore. Ma, di fatto, l’AGCOM avrebbe il potere di chiudere siti a suo piacimento.

Roberto Grendene

Ministro per l’Informazione iraniano: “[internet] promuove il crimine, la frammentazione nazionale, contenuti immorali e ateismo”

ehi, sembra di sentir parlare l’ex ministro degli esteri Frattini
http://www.uaar.it/news/2010/10/24/frattini-ateofobo-luaar-scrive-presidente-napolitano/
che sosteneva che «l’ateismo, il materialismo e il relativismo» sono «fenomeni perversi»

non a caso sosteneva di volerli combattere con un’alleanza tra cristiani, musulmani ed ebrei.

Sergio

OT

Inviterei i nostri intellettuali – per es. Stefano Marullo o Bruno Gualerzi – a scrivere qualcosa (d’intellettuale e intelligente, ovviamente) sull’ormai acclarata impossibilità e inutilità di dialogare coi cattolici, come vediamo qui giornalmente. Penso al noto sorcio di biblioteca che ci racconta ogni volta quanti libri ha letto lui, al contrario di noi, ma anche a uno che qualche numero ce l’ha (è un frate), o a don Aldo, se ve lo ricordate. Inizialmente c’è curiosità e interesse e persino qualche attestato di reciproca stima, ma poi – e ben presto – si finisce a pesci in faccia. Niente da fare, la fede, le fedi, le religioni sono fatte per dividere, anche se adesso gli alti esponenti di queste religioni fanno l’ammucchiata ad Assisi (“cani e gatti unitevi, arrivano i lupi”).

Mi piacerebbe che Stefano Marullo scrivesse un pezzo su un argomento che mi sta a cuore: come sia stato possibile che un popolo come quello romano – che aveva dominato il mondo – abbia potuto aderire a una religione così triste come il cristianesimo che ha per simbolo un crocifisso e non ha fatto che predicare rassegnazione, obbedienza all’autorità, invitando al sacrificio, al martirio, al disprezzo della vita, alla rinuncia (si pensi a quei monaci pazzi che vivevano su una colonna e che non si lavavano per compiacere Dio). Una vita senza gioia non è vita, non vale proprio la pena, ti ammali di depressione. Forse gli imperatori romani hanno capito che con il cristianesimo avrebbero dominato meglio le masse, come difatti è accaduto? Forse il problema non è nemmeno la religione o il cristianesimo, ma la “volontà di potenza” che si serve di qualsiasi mezzo per dominare, ivi compresa la religione (e come poi ha teorizzato cinicamente Machiavelli) ?

Perché non ci provo io a scrivere qualcosa su questo soggetto? Mah, penso che Stefano lo saprebbe fare meglio per i suoi studi storici (e teologici!).

Diocleziano

«… come sia stato possibile che un popolo come quello romano …»

Già in quell’epoca si diceva che la moneta cattiva scaccia quella buona.

Paul Manoni

Senza nulla togliere ai mitici Marullo e Gualerzi, secondo me a scrivere sull’impossibilità di dialogo tra credenti e non-credenti, dovrebbe essere uno specialista in psicologia o psichiatria, che sottolinea soprattutto i meccanismi di difesa dell’Io dalle proprie pulsioni, le sublimazioni, e Freud in generale nel contesto dei suoi libri “Io e l’Es” ed “L’avvenire di un’illusione”.
Pretestuoso da parte mia che sono un profano, il volere che qualcuno spieghi meglio certi meccanismi psicologici propri dei credenti, ma dopo il nostro Darwin Day, che ha avuto come relatore uno psicologo evoluzionista, sono quasi certo di aver intravisto in quella materia, la spiegazione suprema alle difficoltà di dialogo tra Atei e fedeli di ogni genere. 😉

Rainbow Eyes

“(si pensi a quei monaci pazzi che vivevano su una colonna e che non si lavavano per compiacere Dio).”

Ecco, bravi! Rimangano lassù, appollaiati sulle loro colonne! Vicini a quel cial.trone di dio e lontano dai nasi della gente civile! 😀

Simone

Solo se quel dio fosse Voldemort potrebbe sopportare il lezzo dei suoi invasati fans!

Senjin

Non offendere Voldemort, persino i Dissennatori si lavano… 😆

exodus

hahahahha è talmente debole islam che la circolazione delle informazione lo spazzerebbe come carta al vento

mistergrey

Sergio ha scritto:

“forse il problema non è nemmeno la religione o il cristianesimo, ma la “volontà di potenza” che si serve di qualsiasi mezzo per dominare, ivi compresa la religione (e come poi ha teorizzato cinicamente Machiavelli) ”

Mi sembra proprio che tu abbia colto il “punto”, a differenza di ceri anticlericali “destrorsi”.

Ha scritto anche:

“mi piacerebbe che Stefano Marullo scrivesse un pezzo su un argomento che mi sta a cuore: come sia stato possibile che un popolo come quello romano – che aveva dominato il mondo – abbia potuto aderire a una religione così triste come il cristianesimo che ha per simbolo un crocifisso e non ha fatto che predicare rassegnazione, obbedienza all’autorità, invitando al sacrificio, al martirio, al disprezzo della vita, alla rinuncia (si pensi a quei monaci pazzi che vivevano su una colonna e che non si lavavano per compiacere Dio).”

Rassegnazione, sacrificio, obbedienza all’autorità martirio, disprezzo della vita……

Tutte le religioni , anche quelle più “solari”, predicano più o meno le stesse cose., non ti credere.

Pensiamo ai fedayn che si fanno saltare in aria gridando: “allah akbar”, ma anche agli inquietanti suicidi di massa favoriti dallo Shintoismo.

Con i credenti di qualsiasi religione non si può discutere, al massimo si può parlamentare.

Chi si genuflette di fronte a padroni immaginari; chi segue assurde prescrizioni e proibizioni rituali/alimentari; chi pensa che fantomatiche divinità si curino di come e con chi scopiamo; insomma: chiunque si comporti in questo modo non è uomo libero.
Sarebbero fatti suoi , se lui e il gregge formato da schiavi come lui non attentassero alla vita e alla libertà degli uomini liberi.

Ne consegue che in una società civile, “umana” (qualcuno la chiama, all’antica, società socialista, qualcun altro, invece, preferisce il termine “comunità umana”) non ci sarebbe posto per chi coltiva queste superstizioni. Non sarà “politicamente corretto”, ma per me è così.

mistergrey

“ma anche agli inquietanti suicidi di massa favoriti dallo Shintoismo.”

Mi riferivo al comportamento dei Giapponesi durante la seconda guerra mondiale, ovviamente.

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