Parte la campagna Occhiopermille 2015

Proseguono incessanti le iniziative dell’Uaar per permettere ai contribuenti di effettuare scelte consapevoli in sede di dichiarazione dei redditi.

Dopo il lancio del Laicometro — che misura il grado di laicità di 40 fra le associazioni che percepiscono il 5 per mille — è partita anche la campagna Occhiopermille 2015 con un nuovo sito dedicato e l’invito a sindaci e amministrazioni comunali a fare domanda per ricevere i fondi 8 per mille di competenza statale per interventi straordinari di edilizia scolastica e calamità naturali.

Dallo scorso anno, infatti, lo Stato può destinare il proprio 8 per mille — oltre che a «interventi straordinari per la fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali» — anche per «ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica».

Per questo, e a fronte dello stato in cui versa l’edilizia scolastica nel nostro Paese (come denunciato anche da un rapporto del Censis), l’Uaar sollecita la cittadinanza a fare pressione sui propri amministratori locali affinché presentino domanda per l’8 per mille statale indicando come progetto da finanziare o un intervento di edilizia scolastica o un intervento per far fronte a calamità naturali.

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Avviata nel 2007, la campagna Occhiopermille ha come obiettivo quello di aiutare i contribuenti a effettuare una scelta informata e consapevole per la destinazione dell’8 per mille che costituisce una ingente voce di spesa per le casse dello Stato. Ogni anno più di un miliardo di euro esce dalla casse dello Stato con il meccanismo dell’8 per mille: principale beneficiaria è la Chiesa cattolica che con il 37% delle firme si aggiudica l’82% dei fondi, in virtù del meccanismo per cui le quote non espresse — quelle che non vengono destinate, perché il contribuente non firma né per lo Stato né per una delle confessioni religiose che ha accesso ai fondi — sono comunque ripartite in proporzione alle firme ottenute.

L’Uaar, che sin dalla sua nascita è impegnata nella difesa della laicità delle istituzioni, da anni lotta per l’abolizione dell’8 per mille e per un uso laico di quello statale. Nel corso di un recente incontro con il presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico, i rappresentanti dell’Uaar hanno anche sollecitato le istituzioni a una maggiore trasparenza sui meccanismi dell’8 per mille attraverso la messa in onda di “pubblicità progresso” o comunicazioni tv sulla falsariga delle istruzioni per il voto.

Un invito che si iscrive nel solco dei rilievi espressi dalla Corte dei Conti nella Relazione concernente la “Destinazione e gestione dell’8 per mille” depositata nel novembre scorso. Lo Stato, rilevava tra le altre cose la Corte, è l’unico competitore che non sensibilizza l’opinione pubblica sulle proprie attività con campagne pubblicitarie (mentre, nel 2013, la Chiesa cattolica ha speso, solo per gli spazi pubblicitari Rai, oltre 3 milioni e mezzo di euro), manifestando in tal modo un disinteresse che ha determinato, nel corso del tempo, «la drastica riduzione dei contribuenti a suo favore».

Comunicato stampa Uaar

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