Nuova campagna Uaar: “La fede non è uguale per tutti. Non esponiamola nelle scuole.”

Aggiornamento 20/09 – Fase 2: due sondaggi per scegliere le proposte finaliste. Primo Secondo

Con lo slogan “La fede non è uguale per tutti. Non esponiamola nelle scuole” parte oggi la nuova campagna social dell’Uaar.

“In concomitanza con la riapertura dell’anno scolastico abbiamo deciso di aprire un confronto sui nostri social per sondare quali immagini, frasi e simboli che siano inclusivi e appropriati per le scuole pubbliche si vorrebbero vedere esposti al posto del crocifisso sulle pareti delle aule scolastiche”, spiega Roberto Grendene, referente scuola dell’associazione.

“Quella per avere luoghi istituzionali liberi da simboli religiosi è una battaglia che portiamo avanti da anni. E di cui purtroppo le cronache ci confermano quotidianamente il bisogno”, prosegue Grendene. “Prima dell’estate è stato un gran parlare dell’ennesima proposta di legge, quella a firma di Barbara Saltamartini, per imporre il crocifisso negli uffici pubblici, come se questa fosse un’urgenza del paese. E a livello locale fioccano le iniziative di solerti politici integralisti che tentano di imporre a tutti un’identità unica. L’ultimo esempio in ordine di tempo è quello del Comune di Soncino (CR) che ha acquistato diversi crocifissi da fissare sulle pareti del locale Istituto comprensivo “Giovanni XXIII”. Ma, come recita lo slogan della nostra nuova campagna, la fede non è uguale per tutti: ce ne sono molte sulla piazza, e non solo in campo religioso ma anche sportivo o politico, e nessun simbolo di questo tipo deve contrassegnare la scuola pubblica. Se in un istituto di Milano fosse esposto il simbolo dell’Inter o del Milan — per non parlare di simboli della Lega o del Pd — tutti si scandalizzerebbero: io trovo incredibile che non avvenga lo stesso con il crocifisso!”.

“Con la nostra campagna — conclude Grendene — vogliamo ricordare a tutte e tutti che le pareti delle aule scolastiche sono dedicate all’istruzione e all’apprendimento, senza condizionamenti (tanto più nella scuola pubblica). E che mentre le voglie identitarie di politici integralisti tolgono spazio alla didattica, noi stiamo dalla parte dei bambini e della scuola!”.

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Comunicato stampa

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38 commenti

mafalda

Finalmente un manifesto che mi piace: parole e immagini proporzionate, intelligentemente provocatorie.

Manlio Padovan

“L’emblema della Repubblica italiana” posta sopra la copertina della Costituzione italiana.

pendesini alessandro

Buona iniziativa ! Rimane la speranza che faccia riflettere certi illuminati….

Credere nella divinità di una lucertola non è più assurdo che credere di appartenere ad un popolo eletto, o credere che il Profeta ascese al cielo a cavallo, o ancora l’esistenza di un dio trino che avrebbe mandato il suo unico figlio sulla terra per essere crocifisso dai romani, liberandoci cosi dal peccato originale…
Quando uno si ritiene cristiano, o musulmano, che critica un indiano amazzonico perché rivolge le sue preghiere a un dio giaguaro, ad esempio, accusandolo di imbecille o ignorante (come noi occidentali abbiamo fatto per un lungo periodo di tempo e continua…) è puramente un atto di bloccaggio mentale, se non di più. E’ parlare come ciechi e sordi. È affermare, subdolamente attraverso la fede, la superiorità di un popolo su un altro. E’ dimostrare la propria arroganza, il suo disprezzo, la propria ignoranza, ma anche la propria paura, cosi come i limiti estremamente ristretti del pensiero o cognizione umana di certa gente !

Prostrarsi al simbolo della croce con un cadavere inchiodato non è altro che superstizione e idolatria !

Francesco S.

Certo che vedere il Che affiancato a Cristo come termine di paragone mi pare un esagerazione, fosse semplicemente per il fatto che non c’è nessun fan del Che che se ne va in giro a dire come ci si deve comportare per non dar dispiacere a un tizio morto e divinizzato. Ma capisco il senso. Una foto del Duce forse sarebbe stata più adeguata o quella di Stalin ma capisco che ve l’averebbero bocciata subito con l’accusa di blasfema per l’accostamento.

Gérard

Per il momento non si è ancora visto foto del Duce nelle scuole ma tante raffigurazioni del Che in posti dove non dovrebbero esserci come pure fotos di gioccatori di calcio . E semplice : eliminare delle scuole quello che divide perchè è il posto dove si impara a diventare cittadini ( e non sudditti ) . Perciò simboli religiosi, politici e sportivi dovrebbero esserne assenti .

Francesco S.

Mai visto una foto di Guevara in una scuola e neanche di un calciatore appesa ai muri, solo crocifissi. Forse qualche alunno con la maglietta del calciatore preferito.

Franco Ajmar

Meno simboli si appendono nelle scuole, meglio è. Se proprio si deve riempire il muro, consiglierei una foto della stella polare, spiegando che la luce che vediamo di notte è partita di lassù 323 anni fa, nel 1695. Tanto per mitigare un po’ la superbia umana e smettere la manipolazione degli studenti.

mafalda

Non sarebbe meglio il sole? O l’atmosfera che ci protegge da raggi non proprio innocui? Tutto sommato io non appenderei niente, neanche la foto del presidente o l’emblema della Repubblica. Preferirei abbellire le aule con immagini delle nostre opere d’arte.

Gérard

Nelle scuole statale francese si trova all’ entrata affissato le regole della laicita alla scuola .

Frank

Ormai è da tempo che la presenza del crocifisso nei “luoghi istituzionali” non mi da più fastidio, non perché mi ci sia abituato anzi, ma perché è inutile combattere un simbolo, è invece necessario combattere l’ideologia che lo impone, il crocifisso è come una spia che segnala il problema non è il problema, se si accende la spia della benzina di un auto il problema si risolve facendo il pieno e non “staccando” la spia 🙂 .

Diocleziano

La spia nella ‘tua’ auto è utile per te.

Ed è quello che si chiede ai credenti:

che il loro idoletto se lo attacchino a casetta loro.

Quindi è meglio combattere le imposizioni perché quando si vorranno cambiare

le cose ci si troverà sempre davanti quello che dirà ‘Ma si è sempre fatto così’.

Bisognerà pur cominciare, no?

Frank

Diocleziano, non ne stai imbroccando una.
La spia serve sopratutto alle vittime per capire con chi hanno a che fare, hai visto cosa è successo e cosa succede quando si cerca di toglierlo? Quello che ho capito è che quando prevale una certa ideologia bisogna combatterla e non fissarsi su alcune sulle sue conseguenze, se tu fossi rinchiuso in un campo di concentramento nazista o di sterminio comunista ti lamenteresti della presenza della svastica o della falce e martello? Cambiando la mentalità della maggioranza degli italiani vedrai che scompariranno i crocifissi, semmai quello che più spaventa è che potremmo ritrovarci con qualcosa di peggio 🙂 .

Gérard

Su un sito francese di laici, avevo letto quanto segue …
” La religione è come il caz…. : non si ostenta in giro “

Frank

Perché credi che quelli che vogliono il crocifisso siano veri religiosi? Salvini ad esempio…

Giulio Cesare Vallocchia

CROCIFISSI A MARTELLATE sulla testa di tutti … prevede una proposta di legge della cattolicissima Lega.
E questo in tutti i luoghi pubblici, non solo scuole e tribunali come prescrive un regolamento (non una legge) di epoca fascista, ma anche ministeri, municipi e caserme fino all’ultimo ufficio pubblico di comuni, province, regioni ed enti parastatali, Inps ed asl comprese.
Né più ne meno di quello che succede nei paesi integralisti islamici con i simboli e le prescrizioni coraniche.
Attenti però che se per imporre i crocifissi viene invocata la falsa giustificazione di una presunta maggioranza cattolica dei cittadini italiani e una generica “tradizione” religiosa (ignorando l’intrinseca laicità della nostra Costituzione) quando i musulmani residenti (italiani e non) raggiungeranno la massa critica di tre o quattro milioni (e ci siamo vicini) potranno pretendere giustamente di affiggere accanto ai crocifissi i simboli e i versetti del corano, dal momento che in base alle alte percentuali dei professanti potranno rivendicare lo stesso diritto.
Per ora gli islamici non mi risulta che protestino contro la proposta cristianista della Lega, forse perché hanno intuito che presto potranno imporre la scritta “Alllah u akbàr” accanto al povero cristo in croce che penzolerà in tutti i muri di qualunque pubblica struttura.
E quando la loro massa critica sarà ancora più consistente che fine farà il povero cristo voluto dai leghisti?
Giulio C. Vallocchia

mafalda

Purtroppo in classe non ho molto spazio e in primo piano, dove adesso c’è il crocifisso, devo mettere l’alfabetiere… cosa mi suggerite?😎

mafalda

Mi dispiace , Frank, ma per cambiare la mentalità delle persone a volte ci vogliono degli scossoni altrimenti i tempi del cambiamento diventano eterni. Alla maggioranza degli italiani non importa del crocifisso perché gli sembra un problema minore, e ragionare su quello che implica toglierlo è faticoso oltre che ansiogeno. Invece a volte la riflessione e la successiva presa di coscienza, in questo caso sul valore della laicità, vanno stimolate e sollecitate anche togliendo quel pezzo di plastica dalle pareti.

Frank

Eppure Mafalda se vai a leggere gli articoli di qualche anno fa e gli articoli più recenti sulla rimozione del crocifisso ci sono molte più persone che sono a favore, ripeto trovo inutile (avendone la possibilità) toglierlo se la maggioranza degli italiani lo vuole, il vivere in un paese dove la maggioranza delle persone in qualche modo ritiene giusta la sua presenza comporta danni maggiori che la sua presenza stessa negli edifici pubblici, sarebbe come (riprendendo l’esempio che ho fatto a Diocleziano) che i prigionieri di un campo di concentramento riuscissero a far toglier (molto improbabile lo so) i simboli nazisti presenti nel campo ma comunque la loro vita continuerebbe alla stessa maniera sai che soddisfazione…. 🙂

RobertoV

Frank
Ma quando si attacca il simbolo non si punta alla sua semplice rimozione meccanica, ma alla rimozione delle ragioni, cioè si combatte il revisionismo storico, la falsificazione storica in cui si cerca di accreditare tale simbolo e di conseguenza la chiesa cattolica come tutore della laicità, dei nostri diritti e della tolleranza e la sua imposizione. Accettarlo significa anche accettare tale revisionismo o tollerarlo. Ed il conseguente debito morale e politico nei confronti della chiesa e legittimazione dei suoi privilegi e della sua presenza nella società e tentativo di metterla al di sopra della criticabilità. Dai clericali è stato avanzato già più volte questo identitarismo della nostra cultura con quella cristiana cattolica: cioè criticarla, vuol dire essere antiitaliano o antioccidentale, rinnegare la nostra cultura ed i nostri valori come se si identificassero con questo simbolo.
Come anche nell’esempio che riporti sulla croce per l’11 settembre, l’arroganza dell’imposizione di tale simbolo, con la falsa e revisionistica attribuzione di significato e la pretesa che sia valido per tutti e non criticabile. Significa stare al loro gioco ed alle loro pretese. La croce è un messaggio ideologico. Il fatto che tu dica che più gente sarebbe favorevole a tenere il crocifisso significa che la campagna propagandistica, di disinformazione ed il revisionismo storico stanno funzionando purtroppo. E, questo non è una novità in Italia, paese dove la realtà viene regolarmente distorta, la disinformazione è la regola vedi anche su varie altre problematiche. Informarsi adeguatamente non è diffuso, ma non per questo bisogna rinunciarvi accettando il loro gioco.

Frank

Quello che voglio dire è che inutile fare campagne per la rimozione del crocifisso anche spiegandone il motivo, la gente se ne frega di ciò che giusto o sbagliato e ritiene più conveniente che resti dov’è, pensi che la maggior parte delle persone che lo vogliono nei luoghi pubblici gliene freghi qualcosa veramente? Il giorno in cui la maggioranza degli italiani penserà che sia più dannoso che positivo tenerlo nei luoghi pubblici vedrai come volerà dalle finestre o si cambia, e ce ne vuole, la mentalità predominante oppure è meglio che resti dov’è in fondo è quello che la maggioranza degli italiani si merita.

RobertoV

Magari per combattere il crocifisso nelle scuole si potrebbe cambiare strategia, anziché opporsi, utilizzarlo per ricordare ciò che si nasconde dietro il crocifisso. Per esempio un bel crocifisso per ricordare le vittime dell’inquisizione, dell’intolleranza religiosa dei cristiani e delle guerre di religione, per ricordare le discriminazioni e persecuzioni religiose da parte dei cristiani verso ebrei ed altri, per ricordare le vittime della pedofilia ecclesiastica, cosa significativa per le scuole.
Proprio in questi giorni finalmente dopo 8 anni dal pesante scandalo pedofilia in Germania è stato pubblicato il “John Jay Report” tedesco sulla pedofilia ecclesiastica. Tra il 1946 ed il 2014 dall’esame della documentazione di 38000 preti è risultato che ben 1670 (cioè il 4.4 %) sono pedofili con 3677 vittime. Ovviamente essendo un rapporto commissionato dalla stessa chiesa cattolica sulla base della sola documentazione messa a disposizione da lei stessa anche loro riconoscono che quello scoperto è solo una parte della verità e che il problema è ancora presente. Sono evidenti le protezioni concesse, la manomissione dei documenti, la frequente tendenza ad insabbiare, a trasferire i preti, senza spesso informare i nuovi destinatari, ed a gestire in proprio il problema o ignorarlo: solo in 122 casi la chiesa ha denunciato il reato alla magistratura e solo per un terzo dei preti la chiesa ha avviato un processo interno.

VHEMT

Volevo riferirmi a quello che dice Roberto V sull’accusa che viene solitamente fatta agli atei di rinnegare la cultura occidentale ecc. Ebbene io mi sono trovato più di una volta a discutere con “ateo devoto” uno di quegli atei, cioè, che sostengono le ragioni della ccar in nome della cultura occidentale e di posizioni poltiche conservatrici.
Devo dire che questo tipo di atei sono peggio dei credenti, sembra quasi che uniscano i difetti dei credenti a quellu dei non credenti, senza alcun pregio.
E’ veramente intollarabile sapere di diver dividere lo stesso pianeta con gente del genere!

RobertoV

VHEMT
Il problema è che molti laici ed anche atei accettano la propaganda cristiana e la correlazione semplicistica: L’Europa è la più avanzata sul piano dei diritti e della democrazia, l’Europa è cristiana quindi è merito del cristianesimo se abbiamo questa situazione positiva. Ovviamente è una correlazione fallace e tutta da dimostrare, ideologica e propagandistica. Perché si potrebbero così tirare fuori tante cose negative correlate col cristianesimo europeo: tipo il nazismo, l’antisemitismo, l’olocausto, il comunismo, l’intolleranza, correlazioni che ovviamente rifiutano. E chiedersi quanti di questi diritti rimarrebbero se a comandare veramente fossero i più ferventi cristiani e la chiesa stessa.
Perché bisogna analizzare e dimostrare due punti principali: 1) che effettivamente la presenza del cristianesimo ha favorito questo processo (anche l’illuminismo tanto odiato dalla chiesa sarebbe cristiano ?);
2) che il cristianesimo lo abbia voluto. Perché anche le monarchie assolute e le dittature col loro operare possono aver favorito con la reazione le libertà di cui godiamo: ma di certo non le hanno volute e non sento di essere in debito con loro.

Frank

“Magari per combattere il crocifisso nelle scuole si potrebbe cambiare strategia, anziché opporsi, utilizzarlo per ricordare ciò che si nasconde dietro il crocifisso.”

Infatti, il crocifisso è solo un simbolo e tentare di farlo togliere, anche avendone tutte le ragioni, scatena solo l’ipocrisie di chi vuole che stia li, meglio farlo diventare una scusa di discussione.

Gérard

Atei devoti … ? sono identitaristi . Fra un cristiano pacifico che segue la sua religione e non vuol imporla ad altri e un identitarista ateo scelgo il primo .

Diocleziano

Ma l’alfabetiere, il va sans dire! 😆

Potresti farlo fare come esercizio: disegnare quello che ciascuno pensa che lo possa rappresentare al meglio; penso che nessuno disegnerebbe cristi o madonne. Poi magari ci fai sapere l’esito… 😛

Franco Ajmar

Una foto dell’atmosfera è un po’ difficile da realizzare. Anch’io ho detto meglio niente. Dare un’idea che l’universo è grande e tu sei piccolina mi sembra utile per calmare la superbia umana.

dissection

Io proporrei una gigantografia, tipo tutta una parete, di Laniakea. Ma son gusti…

laverdure

@Frank
Vedrai che qui qualcuno proporra di costruire una grande croce con i rottami del ponte di Genova.
Cosi,vista la qualita scadente del materiale,potra crollare anch’essa a tempo debito creando nuovi martiri.
Almeno una vittima di un crocifisso crollato c’e’ gia stata,in passato.

laverdure

@Frank
E questo e’ niente.
Venti anni fa un MB326,piccolo jet da addestramento miltare ,ebbe una avaria sopra la pianura padana,il pilota decise di atterrare a Bologna,ma appena 5 minuti prima di poter toccare la pista il motore prese fuoco e l’aereo divenne ingovernabile,costringendolo all’eiezione dopo aver azionato lo “scarico rapido” del carburante.
L’aereo centro con precisione incredibile il finestrone dell’aula di un istituto tecnico,uccidendo 12 persone .
Tutto l’aereo (3 tonnellate)entro,nemmeno la punta delle ali resto fuori,e sarebbero bastati pochi centimetri di scarto per questo.
Dobbiamo considerarlo un miracolo ?
Di un Dio incazzato(licenza poetica)per la condotta degli studenti d’oggi ?
O forse dobbiamo considerare un miracolo che 4 dei presenti nell’aula si salvarono ?
Anziche apprezzare la professionalita del pilota che in un momento di stress simile si ricordo di azionare lo scarico del carburante,che altrimenti li avrebbe inceneriti ?

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