La clericalata della settimana, 39: il sindaco di Catania gioisce per i due milioni alla nuova chiesa

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è del sindaco di Catania Marco Falcone che

gioisce per i due milioni di euro che il Comune verserà per la costruzione di una nuova chiesa mentre partecipa con l’arcivescovo alla posa della prima pietra.

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

Per il rito dello scioglimento del “sangue” di san Gennaro al duomo di Napoli non poteva mancare la sfilata di politici e rappresentanti istituzionali. Esponenti di diverse forze politiche tutti uniti, nonostante il confronto elettorale, nel nome di un ostentato clericalismo. Tra i presenti, il sindaco Gaetano Manfredi, il ministro della Cultura Dario Franceschini e quello degli Esteri Luigi Di Maio, il vicepresidente della Camera Ettore Rosato, i rappresentanti delle forze dell’ordine e il prefetto Claudio Palomba. Sui social festeggiano anche Luigi De Magistris, già sindaco partenopeo e leader di Unione Popolare, che definisce san Gennaro «santo del popolo che non appartiene a nessuno, ma solo e per sempre alla nostra comunità». Dal canto suo il coordinatore nazionale di Forza Italia (e candidato in Campania) Antonio Tajani si atteggia a storico sostenendo che san Gennaro «è stato eletto patrono della città dopo averla salvata da pestilenze ed eruzioni del Vesuvio». Addirittura il ministro uscente degli Esteri e leader di Impegno Civico, Luigi Di Maio, proclama che il “miracolo” è un «ottimo auspicio per la città» e «apre un nuovo anno di prosperità».

A Salerno le istituzioni partecipano all’imponente processione per il patrono san Matteo: tra i presenti il sindaco Vincenzo Napoli (con fascia tricolore) e la sua vice Paky Memoli, gli assessori Paola De Roberto e Massimiliano Natella, i consiglieri Tea Luigia Siano, Donato Pessolano, Giuseppe Zitarosa, Filomeno Di Popolo, Roberto Celano, Antonio Carbonaro, Dante Santoro, l’ex presidente della Provincia Alfonso Andria, il dirigente di Forza Italia Lello Ciccone, il primo cittadino di Pellezzano e consigliere provinciale Francesco Morra.

Papa Francesco, a Matera per il congresso eucaristico nazionale, ha incontrato il sindaco Domenico Bennardi, il prefetto, i presidenti della Provincia Piero Marrese e della Regione Basilicata Vito Bardi: riceve in dono opere d’arte, manufatti di cartapesta, il pane “della fratellanza”, la bandiera della Regione. Bardi ha ringraziato Bergoglio «per averci donato una bellissima domenica di preghiera».

I consiglieri del Comune e dei Municipi di Roma andranno nelle scuole per «ricordare la storia, i valori che il Giubileo veicola». Lo annuncia il consigliere delegato all’edilizia scolastica della Città Metropolitana Daniele Parrucci.

Il Comune di Genova pagherà la metà della spesa per riposizionare una nuova croce sul Monte Fasce, dopo che è stata abbattuta da una tempesta. Il presidente del Municipio Levante Federico Bogliolo annuncia che sarà anche illuminata.

A Vigevano (PV) le istituzioni alla messa per la conclusione dei lavori di restauro della cattedrale, finanziati con un milione di euro dalla Fondazione Cariplo: in prima fila il sindaco Andrea Ceffa (con fascia tricolore) e altri primi cittadini dei Comuni della zona, nonché esponenti delle forze dell’ordine.

A Brescello (RE) la sindaca Elena Benassi partecipa con fascia tricolore alla processione e alla messa per la benedizione del fiume Po con il crocifisso di don Camillo contro i cataclismi.

Provincia di Treviso e Uls 2 patrocinano una messa con processione e benedizione al casello di Cessalto, in un tratto della A4 noto per i frequenti incidenti. Trasportata in strada una statua della Madonna, prelevata dalla nicchia della parrocchia di Santa Croce. Alla cerimonia presenti anche la sindaca di Musile di Piave (VE) Silvia Susanna e altri primi cittadini del circondario, con fascia tricolore.

Al nosocomio di Cuneo viene inaugurata la nuova sede della Fondazione ospedaliera, con benedizione del vescovo Piero Delbosco alla presenza della sindaca Patrizia Manassero e del presidente della Fondazione Elide Azzan.

Il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, di centrodestra, condivide sui social un’immagine satirica che ritrae papa Francesco con didascalia: «Proseguono i viaggi del papa nei luoghi della sofferenza – Oggi visita la sede PD». Il gruppo consiliare del Partito Democratico si mobilita ostentando indignazione per un contenuto ritenuto quasi “blasfemo”: «con quella vignetta il sindaco ha altresì offeso una parte di persone che nel Santo Padre riconoscono la guida della Chiesa cattolica».

Continuano le penalità per le bestemmie sui campi di calcio: il centrocampista del Catanzaro Dimitrios Sounas deve saltare un turno per una espressione blasfema «pronunciata al novantacinquesimo minuto circa in prossimità della panchina dove si trovava dopo essere stato sostituito».

Anche se non ricadono nella settimana appena trascorsa, questi ulteriori episodi meritano di essere menzionati.

Il sindaco di Cosenza Franz Caruso ha proclamato il lutto cittadino per la scomparsa dell’arcivescovo Francesco Nolè. Prevista la chiusura delle scuole e l’esposizione delle bandiere a mezz’asta negli uffici comunali. Il primo cittadino ha anche invitato commercianti e organizzazioni a sospendere le proprie attività per mostrare partecipazione, «evitando comportamenti che contrastino con lo spirito del lutto cittadino per l’intera giornata». Anche l’Ufficio Scolastico Provinciale di Cosenza ci ha tenuto a unirsi al « dolore della Città per la dipartita del suo Pastore» con il comunicato firmato dalla dirigente Loredana Giannicola.

Anche l’allenatore del Lecce Marco Baroni è stato squalificato per un turno a causa di una bestemmia pronunciata durante una partita.

La redazione

6 commenti

iguanarosa

,In questi giorni non proprio luminosi per la laicità italiana, trovo alcune di queste clericalate leggermente comiche.
A Genova il comune pagherà “solo” la metà del posizionamento di una statua religiosa. Sarà per uno sprazzo di illuminata laicità o per la proverbiale oculatezza dei genovesi?
Un altro sindaco (Cosenza) proclama il lutto cittadino, per la dipartita di un prelato. Anche da morto lo reverenzia: gli era proprio affezionato.
La periodica esibizione delle reliquie di san Gennaro non ha portato bene a Di Maio, ma sicuramente un posto in qualche ente pubblico, cda e simili, glielo troverà, il santo, al politico trombato.
A Brescello, Reggio Emilia, il Po in secca si merita dei riti propiziatori contro le esondazioni e cataclismi vari, con partecipazione del sindaco. Mi immagino lo spettacolo degno di un vudù tribale. Anche quando in caso di alluvione, ci saranno i soliti indagati per aver omesso tutte le cautele e gli interventi necessari. Il rito propiziatorio non credo sia sufficiente.

Manlio Padovan

Ecco una clericalata che è una chicca.
E mi meraviglia che l’UAAR non l’abbia segnalata.

“Era il 16 marzo del 2020 quando il PD e Zingaretti attaccavano frontalmente tutti coloro che lottavano per la riapertura dell’ospedale Forlanini di Roma, un gioiello colpevolmente dismesso, dicendo che era fatiscente e che chi sosteneva il contrario, giocava sulla pelle dei malati.
Ora il PD e Zingaretti hanno cambiato idea e cederanno il Forlanini al clero cattolico che ha intenzione di trasferirvi il Bambino Gesù, ovvero un ospedale che è sicuramente una eccellenza mondiale, come probabilmente potrebbero esserlo tanti altri ospedali se godessero della stessa evasione fiscale.
Il Bambino Gesù si è autoproclamato in extraterritorialità, gode di finanziamento pubblico, non paga le tasse su stipendi e prestazioni sanitarie, e non deve rendere conto di come spende il denaro ricevuto, pubblico e privato, come tutti gli istituti della lobby cattolica.
Parallelamente all’organizzazione sanitaria, opera la Fondazione Bambino Gesù che gestisce un patrimonio incalcolabile esentasse, e che tra le sue finalità ha anche quella di ristrutturare gli attici dei cardinali.
La politica predatoria del Vaticano nel settore sanitario non si arresta…
Zingaretti è alla fine del mandato e ha orchestrato quest’ultimo regalo alla sanità privata cattolica.…”

L’UAAR crede di potersi battere per la laicità dello Stato e delle sue istituzioni senza una precisa visione ideologica della società. L’UAAR vorrebbe in tal modo essere super partes; ma la questione della laicità dello Sato è squisitamente politica ed in politica non si può essere super partes. Senza ideologia non ci possono essere idee perché l’ideologia indica un orizzonte, una base di partenza.
Certo occorre fare attenzione al fatto che se l’ideologia si trasforma in idealismo, rinuncia al momento storico ed il messaggio idealistico si proietta in un futuro infinito: così si rimane in perenne attesa che la Storia si realizzi.
La contingenza storica muta continuamente ed è evidente, allora, come anche l’ideologia mai potrà proporre soluzioni concrete. Occorre avere sempre un piede ben fermo sulla realtà per evitare che l’ideologia si trasformi in mito, col quale essa confina.
La posizione super partes vorrebbe sembrare democratica, ma è una posizione liberale e borghese dove “liberale” è la bella parola che serve a sciacquarsi la bocca per rinfrescare il fiato, mentre “borghese” rappresenta quella forza certo rivoluzionaria, ma nata con l’amore del denaro per il denaro, mai orientata agli interessi della società e nata proprio con l’appoggio della chiesa.
Il Rinascimento segnò la fine della vecchia cultura europea popolare e contadina; ma fu il Concilio di Trento che ratificò il processo che aveva portato i borghesi, fautori dell’economia che oggi chiamiamo capitalismo, a cancellare del tutto quei valori che costituivano la cultura europea popolare e contadina. L’affermazione della città venne pagata dai contadini. Perché la borghesia ha in disprezzo la società da sempre: i borghesi vivevano nelle città protetti da poderose mura e nacque allora il macchinismo, per la necessità di difendersi, che tanto contraddistingue il mondo occidentale. E in precedenza la borghesia aveva deturpato anche l’Umanesimo, che divenne la glorificazione della sola umanità occidentale, della barbarie dell’eurocentrismo.

E qui non posso che ripetere quanto scrissi tempo fa su questo blog.
Se il nostro paese diventasse veramente laico molti problemi si risolverebbero automaticamente con beneficio enorme della democrazia, perché si creerebbe finalmente un argine alle ingerenze della chiesa che sono per loro stessa natura corrosive della convivenza civile e, più che spesso, suggeritrici di pratiche incivili.

Ma per meglio attuare il proposito, occorre considerare che “laico” è parola di origine confessionale quindi fuorviante. Lo Zingarelli, infatti scrive alla voce “Laico: 1. Che non fa parte del clero, che non ha ricevuto gli ordini sacerdotali.” Significato che non lascerebbe adito a dubbi. Alle persone serie, però! Ma che esso possa essere usato in modo ambiguo è dimostrato dal fatto che il comportamento dei nostri politici è da certuni italiani accettato e giustificato con la affermazione che lo Stato è laico e non ateo: intendendo con ciò che chi è laico non ha ricevuto gli ordini, ma nulla vieta che ci si possa conformare: ecco perché poi il presidente della repubblica va alla cerimonia di beatificazione del papa ridens senza vergogna. E commenti di quel tipo li ho letti qui sul blog UAAR. Con tutta evidenza si tratta di un ragionamento ipocrita, ma tant’è…gli ipocriti ci sono ed il loro ragionamento pure! Così papa Benedetto XVI ebbe l’ardire ipocrita di distinguere tra una “laicità positiva” ed una “laicità negativa” sempre per adattare a sé quella laicità che parrebbe termine inequivocabile, ma che inequivocabile non è!

Ecco allora che più che perseguire la laicità dello Stato e delle sue istituzioni, è giocoforza battersi per il raggiungimento di uno Stato ateo. Ma questo l’UAAR non lo vuole capire. E Stato ateo non significa imporre un ateismo di Stato, che sarebbe un’altra religione, ma sottolineare come meglio non si può, che lo Stato è a-teo quindi indifferente alle religioni, assolutamente indipendente da esse, da qualunque religione, rimanendo la religione un fatto libero ma rigorosamente privato. Così sarebbe impossibile per chiunque, pur giocando con carte false, poter distinguere tra un ateismo positivo ed un ateismo negativo.
La chiesa impera, ecco perché noi italiani siamo sempre al punto in cui: “Quando la dittatura è un fatto, la rivoluzione è un dovere.”

Dobbiamo batterci per uno Stato ateo!

Il resto sono chiacchiere.

(P.S. Ho tratto la notizia della clericalata dal sito di Democrazia Atea il 20-09-2022)

iguanarosa

Dalla cronaca di Roma del Corriere di alcuni giorni fa, risulta che il Bambin Gesù sta aprendo una succursale al Cairo, presumibilmente con i soldi dei contribuenti italiani, ma vorrei che quacuno mi smentisse.
Dietro la facciata benemerita delle cure per bambini e ragazzi si agita una mutinazionale miliardaria, quasi tutta senza controllo pubblico e finanziatata dagli italiani sempre più tartassati.

RobertoV

Ho visto dal bilancio che circa il 75 % dei finanziamenti dell’ospedale (oltre 300 milioni di euro) vengono dallo stato italiano perchè l’ospedale è inserito nel sistema sanitario nazionale come struttura privata in convenzione. L’Italia e la regione Lazio hanno firmato delle leggi di accordo con tale ospedale ed il Vaticano con l’assurdità che tale ospedale prende i soldi dallo stato italiano, ma lo stato non può controllarlo perchè su suolo straniero godendo dell’extraterritorialità: così succede che l’ospedale qualche anno fa si è ampliato distruggendo dei reperti archeologici di Roma senza che lo stato italiano potesse intervenire anche se gli accordi erano fatti a cubatura invariata. Nel campo della ricerca circa il 45 % dei finanziamenti vengono dallo stato italiano ed anche il 21 % dalla comunità europea: non capisco a quale titolo si possa finanziare una struttura che non fa parte dell’UE: ovviamente c’è di mezzo l’Italia con i suoi accordi particolari col Vaticano. Oltre il 20 % viene anche dall’AIRC che è una onlus italiana di ricerca sul cancro finanziata con soldi italiani che finiscono al Vaticano. Vista la rilevante quota italiana i risultati della ricerca li dovremo pagare come se fossero privati? Bello fare il privato così!

RobertoV

Da Wikipedia risulta che le chiese di Catania sono almeno 135. Non mi pare quindi che manchino le chiese a Catania, tenendo conto della tendenza a diminuire dei cattolici assieme alla loro partecipazione a messa. Dubito che abbiano fatto una indagine sul reale bisogno di chiese: altri soldi regalati a prescindere. Evidentemente Catania è una città ricca che può permettersi di regalare 2 milioni di euro per una nuova chiesa, per di più neanche piccola o economica.
Trovo terribile la proclamazione del lutto cittadino e delle direttive emanate dal sindaco per la morte dell’arcivescovo: è una roba da stato confessionale, totalitario, mafioso. L’arcivescovo non è un funzionario dello stato italiano. Addirittura chiudere le scuole e le attività commerciali! Un vero abuso dei clericali per obbligare ad omaggiare il padrino della città.
Mettere una statua al casello per gli incidenti o fare cerimonie contro la secca del po’ oltre ad essere ridicole dimostrano tutta l’inadeguatezza dei politici: molto più economico e facile che fare qualcosa di utile per la collettività.

Diocleziano

“…con il crocifisso di don Camillo contro i cataclismi…”
Straordinario come il fanatismo possa ottundere le facoltà mentali di chi è stato vittima
del condizionamento religioso: secondo loro anche un ‘finto’ crocifisso ha poteri miracolosi!
In effetti non c’è differenza tra un ‘vero’ e un ‘finto’ crocifisso in quanto semplici simulacri.
Però mi aspetterei che i placebo psicologici possano funzionare sulle persone, non sui fiumi.

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