La scuola pubblica alla prova del Ramadan

Le decisioni di due istituti scolastici a Pioltello e Soresina per assecondare le pratiche delle famiglie musulmane nel mese di digiuno del Ramadan fanno emergere i problemi degli accomodamenti confessionali. A rimetterci, come nel caso del clericalismo cattolico esaltato però dagli stessi politici che criticano invece le iniziative concilianti verso l’islam, è sempre la laicità. Affronta il tema il segretario nazionale Roberto Grendene sul numero 3/2024 di Nessun Dogma. Per leggere la rivista associati all’Uaar, abbonati oppure acquistala in formato digitale.


Le decisioni di due istituti hanno reso irrequieti due ministri durante il Ramadan e fatto discutere per qualche giorno l’opinione pubblica sul rapporto tra scuola e religione. I ministri delle infrastrutture e dei trasporti Salvini e dell’istruzione e del merito Valditara hanno ridestato l’identitarismo cattolico e non sono mancate bizzarre risposte dell’opposizione altrettanto lontane da comportamenti istituzionali laici. Quando invece di laicità, di approfondimento e di considerazioni non banali ci sarebbe gran bisogno.

Il primo caso è quello di Pioltello, provincia di Milano, dove il Consiglio dell’istituto comprensivo Iqbal Masih aveva deliberato già a maggio 2023 una giornata di chiusura «in occasione della festa di fine Ramadan se infrasettimanale».

All’avvicinarsi del 10 aprile di quest’anno, giornata della festa religiosa, la notizia arriva all’orecchio di Matteo Salvini che la considera una «scelta inaccettabile, contro i valori, l’identità e le tradizioni del nostro Paese», propone un irrealizzabile quanto discutibile tetto del 20% di alunni stranieri per classe e pone come prerequisito per chiusure scolastiche di questo tipo il riconoscimento della parità tra uomo e donna nell’islam.

Curioso che non abbia nulla da dire sul fatto che il posto di lavoro statale di 25 mila docenti di religione cattolica dipenda dalla volontà dei vescovi, che possono essere solo uomini all’interno di un’organizzazione fondata sulla disparità di genere e sull’obbedienza a una catena di comando tutta maschile. A seguire non è mancata l’ennesima figura barbina di Giuseppe Valditara, che manda gli ispettori a verificare le motivazioni didattiche e la compatibilità con la normativa della decisione del Consiglio di istituto, quando proprio la legge consente alle scuole modifiche del calendario scolastico se deliberate da tale organo collegiale e se limitate a un massimo di tre giorni di chiusura da recuperare anticipando l’inizio delle lezioni o posticipando la fine.

Ma quali motivazioni avevano spinto il Consiglio dell’istituto comprensivo Iqbal Masih a votare all’unanimità per la chiusura del 10 aprile? Per il preside Alessandro Fanfoni si è trattato di fare i conti con la realtà: il bacino d’utenza della scuola vede una forte presenza di famiglie di religione islamica e negli anni precedenti in occasione di Eid al-Fitr, la festa di fine Ramadan, le assenze erano state molto numerose ed estese anche a chi, disinteressato alla ricorrenza religiosa, voleva semplicemente evitare di presentarsi a seguire lezioni in aule semivuote.

Chi è stato consigliere d’istituto probabilmente ricorda discussioni e decisioni simili per fissare come giornate di chiusura quelle con i record di assenze annunciate: tipicamente i ponti, ma andavano forte anche periodi graditi dagli amanti della settimana bianca. Forse non è intuitivo, ma deliberare chiusure scolastiche in giornate in cui è già prevista scarsa affluenza aumenta il tempo dedicato all’istruzione. Una chiusura ufficialmente deliberata dall’istituto deve infatti essere recuperata anticipando l’inizio o posticipando la fine del calendario delle lezioni.

In quest’ottica è peggiore la situazione che si verifica quando la chiusura scolastica è imposta da ordinanze sindacali che strizzano l’occhio a tradizioni religiose, come ad esempio per i festeggiamenti della Madonna delle galline: quest’anno le scuole statali di Pagani (SA) sono infatti rimaste chiuse dal 5 al 9 aprile per decisione del sindaco (per una curiosa coincidenza hanno riaperto per Eid al-Fitr). Ma con la differenza che le giornate di scuola perse non sono state recuperate e il diritto all’istruzione è andato a farsi benedire.

Tutto a posto dunque? E visto che ci sono tanti privilegi per il cattolicesimo dando qualcosina anche all’islam riequilibriamo la situazione? Non proprio, le insidie sono dietro l’angolo. Per prima cosa è bene tenere a mente che il multiculturalismo in salsa multiconfessionale è una pessima risposta al mono confessionalismo. Come dimostra la sindaca di Pioltello che mentre plaude alla scelta di «senso e valore» della chiusura per la festività islamica estende il compiacimento al fatto che «nella nostra scuola c’è anche il crocifisso, le tradizioni sono rispettate».

E come dimostra l’apprezzamento per la «bella iniziativa di dialogo tra religioni» arrivato dalla diocesi di Milano. Non è chiaro quale sia il dialogo tra le religioni avviato con la chiusura del 10 aprile della scuola di Pioltello, ma sembra essere esterno all’ambito scolastico e molto attinente a far prevalere la preghiera sullo studio, le necessità del sacro su quelle dell’istruzione pubblica.

Insidie antilaiche sono state subito evidenti nel caso dell’istituto comprensivo Bertesi di Soresina (CR), dove la dirigente scolastica da un lato si dichiara «del tutto contraria alla chiusura delle sedi scolastiche per la fine del Ramadan» e dall’altro dirama una circolare (poi ritirata) con linee guida destinate al personale docente su come comportarsi durante il mese sacro per i musulmani.

Il corpo insegnante avrebbe dovuto dimostrare «sensibilità culturale e religiosa» e rispettare le pratiche devozionali di studenti e studentesse; offrire flessibilità nei casi di «riduzione dell’energia dovuta al digiuno»; fornire «opportunità per i momenti di preghiera»; evitare di consumare alimenti e bevande per non mancare di rispetto a chi sta digiunando. Insomma una serie di eccezioni al normale funzionamento della scuola per riservare trattamenti di favore a chi, per ragioni del tutto personali, decide di seguire precetti religiosi tra cui non bere e non mangiare dall’alba al tramonto.

Il dietrofront della preside è apparso più che opportuno perché presentava lampanti difetti nel garantire pari opportunità a tutti gli studenti. Ma anche in questo caso si sono levati gli scudi identitari con la solita e infondata argomentazione che si tratterebbe di precetti estranei alla nostra cultura. Una leva, questa, usata per giustificare una programmazione didattica che ammette atti di culto e materie conformi alla dottrina della chiesa cattolica perché ci sono tanti fedeli di quella religione nel territorio, leva che però può essere agevolmente azionata a favore di altre religioni se diventano maggioranza.

A trascinare il dibattito ancora più a fondo ci ha pensato dall’opposizione il deputato Aboubakar Soumahoro, che ha colto l’occasione per presentare una proposta di legge per rendere festività nazionale la fine del Ramadan, arrivando a sostenere che sarebbe così rispettata la laicità dello Stato e che sarebbe un aggiornamento delle leggi del nostro Paese «con la realtà attuale e rinnovata».

Come spesso capita la discussione è stata quindi sovrastata da chi la spara più grossa e ricopre cariche istituzionali. Eppure di argomenti seri e appropriati per l’ambito scolastico ce ne sarebbero stati. Innanzitutto il fatto che le scuole che hanno fatto notizia sono istituti comprensivi, che accolgono cioè piccoli cittadini della fascia d’età 3-13 anni.

Quale consapevolezza nelle scelte religiose possono avere? La facilità con cui si parla di bambine e bambini affiliati a una religione è disarmante: dall’istruzione pubblica ci si aspetterebbe un messaggio diverso, orientato ad affermare che scelte del genere si compiono da grandi, prospettando laicamente la libertà di scegliere di non avere alcuna appartenenza religiosa e il diritto di ripensamento.

Chi ha sotto la propria responsabilità minori e ravvisa problemi fisici dovuti a mancanza di idratazione e alimentazione si allarmerebbe e cercherebbe di risolvere il problema mettendo al primo posto la salute del minore. Perché scatta la voglia di fare eccezione se c’è di mezzo la religione?

Fallace e pericoloso è inoltre il ragionamento stranieri → musulmani → seguono i precetti e digiunano per il Ramadan. Magari sono ortodossi o cristiani copti o musulmani poco praticanti. Magari sono non credenti o stanno ripensando le loro convinzioni. Perché lo Stato si intromette per attribuire appartenenze a comunità religiose? Il rischio è quello di aggiungere altre identità imposte a quella che va per la maggiore e ha conquistato privilegi legislativi e chiudere in una gabbia socio-culturale persone che ne vorrebbero uscire.

Nei propri obiettivi l’Uaar non si prefigge l’abolizione tout court dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, ma precisa che il fenomeno religioso è da studiare all’interno dei programmi di materie quali storia, geografia e filosofia. Ecco ciò che ci si aspetterebbe da una scuola laica. Che non ceda a pressioni identitarie e non assecondi pratiche cultuali, ma che le studi in maniera critica. Che non favorisca appartenenze religiose, in particolare in età infantile, ma che fornisca gli strumenti per autodeterminarsi e compiere scelte consapevoli.


Roberto Grendene

 


Iscriviti all’Uaar Abbonati Acquista a €2 il numero in digitale

Sei già socio? Entra nell’area riservata per scaricare gratis il numero in digitale!

25 commenti

Diocleziano

«…il fenomeno religioso è da studiare all’interno dei programmi di materie quali storia, geografia e filosofia. Ecco ciò che ci si aspetterebbe da una scuola laica. Che non ceda a pressioni identitarie e non assecondi pratiche cultuali, ma che le studi in maniera critica. Che non favorisca appartenenze religiose, in particolare in età infantile, ma che fornisca gli strumenti per autodeterminarsi e compiere scelte consapevoli…»

Su dài, rimaniamo con i piedi per terra: è come fare un discorso sul vivere civile a uno spacciatore di droga. Ops… in qualche punto i due campi si sovrappongono 😛

laverdure

@Diocleziano
Ci sono tre tipi fondamentali di droghe : gli analgesici,come la morfina,gli stimolanti,come le anfetamine,e gli psicotropi,come LSD,che provocano stati mentali alterati,spesso oltre il limite della pazzia.
E se i primi due possono mostrarsi preziosi in casi particolari,malgrado possibili effetti collaterali negativi serii,direi che il terzo offre solo danni.
Secondo te la Fede,vale a dire la droga offerta dallo spacciatore in questione,in che modo e’ riferibile alle tre citate ?

Diocleziano

Direi che sopperisce perfettamente a tutt’e tre, contemporaneamente.

La ‘fede’ come medicamento è molto raccomandata da chi non ne ha bisogno

ma, soprattutto, ne trae giovamento economico.

laverdure

@Diocleziano
E che ,in piena applicazione della “sindrome di Munchausen per procura”,da secoli fa di tutto perche’il maggior numero di individui ne senta il bisogno,grazie a miseria,fame, malattie ecc.
Ricordi come manifestava apertamente la sua disapprovazione per una
societa “sazia e soddisfatta ” ?

Mixtec

“il fenomeno religioso è da studiare all’interno dei programmi di materie quali storia, geografia e filosofia.”
Scienze naturali no?

laverdure

@Mixtec
“il fenomeno religioso è da studiare all’interno dei programmi di materie quali storia, geografia e filosofia.”
Delle tre direi che quella piu’ importante sarebbe la storia : dove altrimenti potresti trovare elementi di confronto
per valutare i problemi geopolitici attuali,e non soltanto quello relativo al dilagante islamismo,ma anche gli altri che si presentano attualmente.
“Chi dimentica la Storia ripetera sempre gli stessi errori” e’ un assioma che la Storia stessa non fa che confermare ad ogni generazione.
Ma qui abbiamo dei leader per i quali Colombo si ispiro’ alle terie di Galileo.

Mixtec

Caro laverdure,
non hai risposto alla mia domanda. Piuttosto hai precisato qualcosa in merito a quanto detto nell’articolo, e cioè che di religione si dovrebbe parlare nel corso del programma di storia. Ma lo si fa già: quando si studiano gli antichi Egizi qualcosa su Iside e Osiride si deve pur dire, se parli dei Romani e dei Greci confronti Giove e Zeus, poi si diffonde una setta ebraica e devi parlare di Costantino e del Concilio di Nicea. Poi vengono Maometto, Calvino e Lutero e infine Joseph Smith. E hai tralasciato Buddha e le religioni dell’India e della Cina. Ovviamente di tutto ciò hai parlato riferendoti a ciò che è scritto nel manuale scolastico: quando mai un insegnante di storia ha studiato “religioni comparate”?

laverdure

@Mixtec
“Ovviamente di tutto ciò hai parlato riferendoti a ciò che è scritto nel manuale scolastico.”
Temo che ti lasci portare dalla fantasia : io mi riferivo a quello che si puo’ trovare in un’infinita di saggi storici di autori di alto livello,reperibili gratis
nelle biblioteche e anche su Internet.
E che descrivono in modo non certo apologetico le prodezze delle varie religioni,spesso poco edificanti.
Basti ricordare il Tribunale dell’Inquisizione,alcuni membri del quale furono addirittura beatificati nei secoli per il loro zelo nel perseguire eresie e connessi.
Beati che beninteso da tempo la Chiesa ha confinato nel dimenticatoio.

laverdure

@Mixtec
Per completezza,ho i miei dubbi che nei manuali scolastici vengano trattati adeguatamente anche molti fatti della storia recente che sarebbero molto utili per valutare quella attuale .
Ad esempio i diversi anni di politica britannica di”appeasement” verso il nazifascismo,le “aperture di dialogo” culminate a Monaco nel ’38 con la
“discarica” della Cecoslovacchia, ecc.
E come parecchi personaggi illustri,come il gia citato Bertrand Russell,dessero
il loro pieno appoggio a tale politica.

Mixtec

“Ovviamente di tutto ciò hai parlato riferendoti a ciò che è scritto nel manuale scolastico.”
Temo che ti lasci portare dalla fantasia : io mi riferivo a quello che si puo’ trovare in un’infinita di saggi storici di autori di alto livello,”
Caro laverdure, non mi riferivo a te, ma mi mettevo nei panni di un professore di storia qualunque, con la preparazione, piuttosto scarsa, ottenuta frequentando i corsi di laurea italiani.

pendesini alessandro

“L’unione fa la forza, dicono i Belgi”…..Due clan mafiosi criminali, ad esempio, si scannano tra di loro, ma se si trovano in difficoltà o pericolo con la legge, l’alleanza potrebbe essere la migliore delle soluzioni !
Non ritengo sia necessario avere “grossi diplomi” per capire che è proprio quello che cerca attualmente, ma anche da sempre, la santa più che beata Chiesa cattolica apostolica romana…..

laverdure

@Pendesini
“….. l’alleanza potrebbe essere la migliore delle soluzioni !”
Con la postilla :”Finche’ dura !”
Tanto per fare un esempio piu’ su larga scala,ricordate l’alleanza fraterna tra l’uomo coi baffetti e quello coi baffoni?
Che fini proprio come molte amicizie mafiose .
E tra Islamismo e Vaticano,a favore di quale dei due pensate che giochi il tempo ?

Diocleziano

La CdM è svantaggiata perché è sul mercato da più tempo e opera in una società più acculturata e meno fanaticizzata di quella islamica. Spero che nell’anno 2300 non si senta più parlare né dell’una né dell’altra… Forse la soluzione verrà dalla diffusione del cannibalismo, visto l’andazzo attuale 😛

laverdure

@Diocleziano
“…e opera in una società più acculturata e meno fanaticizzata di quella islamica. ”

Io non direi,visto ad esempio il gran numero di conversioni alll’islamismo tra i giovani
occidentali,o il gran numero di quelli arruolatisi volontari nell’Isis e simili.
Diciamolo pure : una religione di “pastori e pecorelle” come quella gestita dal Vaticano ha meno presa
su molti di una religione che incita all'”azione” come combattenti per la fede.
E che c’e da meravigliarsi ?
E’ semplicemente un fenomeno vecchio di secoli,quello che spinse tanti giovani ad arruolarsi
volontari in un’infinita di guerre e che ha cambiato semplicemente aspetto esteriore lasciando totalmente inalterata la sostanza.

RobertoV

“gran numero di conversioni alll’islamismo tra i giovani”
Ma veramente? Sei in grado di portare dati statistici a riguardo o è solo la tua percezione?
I dati che ho visto io parlano di qualche migliaio di conversioni, dati assolutamente fisiologici, come quelli preda delle sette. Quelli arruolatesi nell’Isis erano qualche migliaio in tutta Europa.
Ma veramente credi che dei giovani, con una maggiore istruzione e disaffezione per la religione possano essere preda del fanatismo religioso, per di più con una religione così limitante? Sembra di sentire l’ufficio propaganda clericale che enfatizza ogni singola conversione e parla di ritorno della fede tra i giovani, ignorando tutti quelli che l’abbandonano.

Diocleziano

Laverdure,
il mondo gira dalla stessa parte per tutti: è solo questione di tempo e la cultura, la scienza e i diritti umanistici faranno il loro cammino. Il cristianesimo fondamentalista e talebano del medioevo oggi è solo un brutto ricordo. Sarà così anche per l’islam.

laverdure

@Diocleziano
“Il cristianesimo fondamentalista e talebano del medioevo oggi è solo un brutto ricordo. Sarà così anche per l’islam.”
Giusto,basta un po’ di pazienza,cosa sono pochi secoli ?
( E beninteso qualche “effetto collaterale” analogo all’Inquisizione,caccia alle streghe,guerra dei trent’anni,e altri “errori” simili)

GBK

Diocleziano, hai ragione sul progressivo affievolimento e poi scomparsa di tutte le religioni. Quanti secoli ci vorranno è difficile da prevedere. Come per l’iper sovrappopolamento del pianeta. Le oche giulive e le religioni ti dicono che la crescita rallenta e che il picco sará “solo” di 10-11 miliardi fra 7-10 decenni. Purtroppo ci saremo giocati da tempo le risorse minerarie e la biodiversitá da un pezzo. I lriscaldamento del clima di oggi sará vista come un paradiso perduto e sará colpa anche delle religioni che non vogliono mollare un solo adepto tra i poveri, che sono molto mediamente piú devoti e ignoranti.

Diocleziano

GBK,

consoliamoci al pensiero che, comunque, accadrà. È scomparsa la religione dei greci, perché non dovrebbe scomparire quella dei cristiani, che dopotutto non è meno incredibile di quella? Vorrei esserci per vedere l’ultimo papa che si scusa con l’ultimo credente… 😛

laverdure

@Diocleziano
“È scomparsa la religione dei greci, perché non dovrebbe scomparire quella dei cristiani?”
Gia,peccato che la religione greca scomparve perche’ sostituita da quella cristiana nelle sue varie confessioni,e che molto probabilmente si mostro’ molto piu’ integralista e pretenziosa di quella precedente.
Ricordate il Pantheon di divinita greche,incredibilmente umane nelle loro debolezze,e le storie della relativa mitologia,piu’ adatte alle rappresentazioni dei cantastorie che alle austere prediche di un ecclesiastico.
Se la situazione mondiale dovesse peggiorare,specialmente a causa dell’esaurimento delle risorse,la cosa inevitabilmente favorira i “portatori di
salvezza”,come in passato,e magari nuovi integralismi,se i vecchi non bastassero.

Diocleziano

Laverdure,
quando arrivò il ‘cancro giudaico’ la religione dei greci era già in declino, a quanto pare perché il popolo aveva preso a riderne. Oggi sarebbe più difficile un ritorno agli orrendi splendori della religione. La CdM oggigiorno dovrebbe lanciare l’anatema sulla I.A. prima di qualsiasi altra presa di posizione. Sarebbe troppo difficile dare a bere a un computer certe s†r****†e!…

RobertoV

Purtroppo non sarei così ottimista. Basta pensare a cosa è successo col Covid ed alla diffusione di posizioni anti scientifiche e complottiste, oltre alla diffusione di sfiducia verso la democrazia e attrazione verso personaggi “della provvidenza” come solutori dei problemi.
Oltre al fatto che certi diritti considerati acquisiti vengono messi in discussione, vedi aborto negli USA e non solo e clericali agguerriti ed aggressivi, anche se minoranza, cercano di dettare legge, approfittando della passività degli altri molto meno combattivi. Purtroppo le religioni si sono “evolute” solo di facciata ed in modo falso ed opportunistico. Certo mi fa piacere leggere la notizia di oggi che in Germania le due chiese cristiane hanno perso nel 2023 altri 800 mila fedeli, ma non mi pare che questo porti i clericali a più miti consigli e leggi e privilegi a favore delle religioni non vengono toccate ed utilizzate proprio dai clericali in modo opportunistico e distorto.
E se penso ai mussulmani in cui una parte si è molto più radicalizzata e politicizzata rispetto a 50 anni fa non sarei così tranquillo, anche alla luce delle inevitabili difficoltà economiche future che favoriscono sempre gli estremismi, sia religiosi che non.
Laverdure
Andrebbe detto più correttamente che le religioni pagane non sono scomparse, ma sono state inglobate nella religione cristiana: se guardi ai vari cristianesimi ti rendi perfettamente conto di quanto sia sopravvissuto del paganesimo greco-romano, celtico, germanico e nordico per parlare della sola Europa.

laverdure

@Diocleziano
“Sarebbe troppo difficile dare a bere a un computer certe s†r****†e!…”
Temo tu prenda troppo sul serio i pur ottimi racconti del grande Asimov.
Prima che le A.I. possano intervenire attivamente nelle questioni “filosofiche” umane passera ancora un bel pezzo.
E a quel punto ci sara il rischio che i ruolo svolto attualmente dai vari “guru”
passi appunto alle A.I.,alle quali molti si affideranno con fervore religioso rinnovato.
Come gia adesso si affidano ciecamente alla “saggezza” dei social media,spesso molto meno affidabili delle A.I. gia esistenti ORA !

RobertoV

In effetti se si va a vedere sovente questi privilegi per i mussulmani sono sostenuti o difesi da cattolici o istituzioni della chiesa che evidentemente hanno il loro interesse classico: il nemico del mio nemico (cioè la secolarizzazione e laicizzazione della società, l’allontanamento dalla fede, la democrazia) è mio amico e alleato.
Nel caso di Pioltello erano intervenuti i tre parroci del paese coi quali poi festeggiavano il ramadan, oltre all’intervento a favore della diocesi di Milano. Cioè una questione pratica contingente è stata trasformata in una questione religiosa. Così poi diventa più difficile dire di no ai privilegi dei clericali.
E nel periodo del Ramadan la cosa curiosa è stata che diverse celebrazioni sono state fatte insieme tra cattolici e mussulmani, con presenza del clero cattolico, e parrocchie messe a disposizione. Mentre è interessante rilevare con questo papa che quando qualche prete o vescovo ha celebrato messa con dei protestanti, è stato sospeso: evidentemente, visto che certe confessioni protestanti sono più secolarizzate dei cattolici, non sono considerate un buon alleato.

laverdure

Temo che alla base di tutto purtroppo ci sia un istinto innato nell’inconscio collettivo della razza umana,al pari di altri fenomeni negativi come la violenza e il razzismo.
Negare questo,come ad esempio quella famosa Conferenza di Siviglia che anni fa pretese di
accusare di “eresia” famosi etologi che sostenevano appunto una naturale tendenza umana alla violenza ereditata dai nostri predecessori primati,fu solo
l’ennesimo deludente cedimento al “politicamente corretto”.
Nel caso del misticismo religioso si verifica quella che in passato alcuni definirono “alienazione”,vale a dire il bisogno di “inventarsi” un protettore onnipotente ,bisogno nato da un sentimento di insicurezza di fronte ai problemi della vita.
Analogamente a come i bambini costretti a passare da soli diverse ore della giornata si inventano un “amico virtuale” con cui conversare,un fenomeno comunissimo.
Un ambiente adatto puo’ aiutare a reprimere certi istinti,ma con una efficacia che varia da individuo a individuo.
E purtroppo ambienti dispensatori invece di insicurezze non mancano di certo,anche nelle societa piu’ evolute.

Commenti chiusi.