La clericalata della settimana, 49: il capo della Polizia Franco Gabrielli ha detto: “diffido da chi non fa fare i presepi”

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è del capo della Polizia Franco Gabrielli che

ha detto: “diffido da chi non fa fare i presepi o non appende simboli religiosi per non fare suscitare reazione; credo infatti che la salvaguardia dei valori e della propria identità coincida con la salvaguardia del territorio”

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

Il senatore leghista Simone Pillon si è scagliato contro una festa organizzata da collettivi di studenti dell’Alma Mater di Bologna perché ritenuta “blasfema”, in quanto riprendeva la simbologia della madonna e la associava alla contraccezione. Il rettorato dell’Università ha annullato il party, dal titolo “Immacolata con(trac)cezione”, poiché inizialmente si svolgeva in locali dell’ateneo, anche a causa di pressioni da parte della diocesi. Un nuovo evento, nella forma del flash mob, è stato organizzato per il 12 dicembre.

La Regione Veneto ha stanziato quest’anno 2,4 milioni di euro a favore delle congregazioni cattoliche che si occupano dei religiosi anziani non autosufficienti.

Il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha accusato il Pd di voler cancellare il concetto di “famiglia”, poiché il gruppo ha presentato emendamenti in Consiglio regionale a una legge sull’assistenza ai malati al fine di consentire anche ad amici, vicini di casa, conviventi e caregiver di assistere degenti che non hanno familiari.

Il sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì, ha recitato il tradizionale atto di affidamento della città alla madonna, durante una messa officiata dal vescovo.

Il sindaco di Monfalcone (TS) Anna Maria Cisint ha consegnato presepi a diversi plessi scolastici della zona.

Il leader della Lega Matteo Salvini, interpretando in maniera creativa un presunto messaggio della madonna di Medjugorje, ha sostenuto di essersi reso conto che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte “mentiva” sul Mes osservandone lo sguardo.

L’ufficio per l’orientamento dell’Università di Genova ha inviato una comunicazione per conto della pastorale universitaria in cui si invitano docenti, personale dell’ateneo e studenti a una cena, presso una chiesa, con il vescovo.

La redazione

23 commenti

laverdure

@Mafalda
Cara Mafalda,il punto fondamentale e’:quali sono le VERE motivazioni di chi,ostentatamente ,rifiuta i presepi nelle scuole ecc ?
Davvero pensi che si tratti di rispetto della laicita ?
Temo che tu sopravvaluti il numero dei veri laici in circolazione.
O piuttosto che si trattti di un vero e proprio servilismo verso le culture “estranee”
(perche questo e’ il termine appropriato)in nome del politicamente corretto ?
Perche’ se fosse vera la seconda ipotesi direi che la “diffidenza” espressa da quel
signore sia pienamente giustificata,specialmente nella sua veste di funzionario di stato.
Dato che non lo conosco posso fare solo ipotesi,ma chissa,forse trova inaccettabile anche imporre limitazioni dietetiche nelle mense in onore alle regole strampalate in uso altrove,e magari anche concedere attenuanti ad atti che il nostro codice penale considera gravi reati, in nome del “fatto culturale”.
Le mie sono solo ipotesi naturalmente,ma se fossero fondate che opinione esprimeresti ?

mafalda

laverdure
Se le tue ipotesi fossero fondate, continuerei a sostenere che il presepe e il crocifisso a scuola non si deve fare. Ai minori non va imposta nessuna ideologia politica o religiosa, questo è il punto che non può essere discusso, perciò il discorso di Gabrielli non è giustificabile. Personalmente non tollero la tolleranza di certa gente di fronte a regole religioso-culturali che vanno contro i diritti delle persone e degli animali, in primis il velo islamico. Purtroppo il servilismo è difficile da estirpare ma non puoi combattere il servilismo nei confronti delle nuove culture con il servilismo verso i clericali.

RobertoV

Sono 35 anni che la religione cattolica non è più religione di stato. I presepi pubblici non si facevano già allora, così come i crocifissi venivano rimossi in tempi non sospetti di rispetto di altre culture. E’ negli ultimi anni che c’è questa ossessione per delle presunte tradizioni da mantenere, questo rigurgito di clericalismo e questo presunto legame identitario con questo pretestuoso continuo ricatto che se sei contro lo fai per rispetto per le altre culture. Tra le altre culture italiane ci sarebbero anche italiano = non cattolico, italiano = laico, ma sembra che l’unica ossessione sia italiano = cattolico. Un funzionario dello stato laico non può preoccuparsi che sia preservato il solo italiano = cattolico. Trovo preoccupante che un capo di polizia pensi come una polizia religiosa e si preoccupi di preservare una identità di stato e che possa porsi il problema di simboli religiosi da piazzare ovunque e o di mense pubbliche con cibo di stato. Ripristiniamo anche il pesce solo al venerdì, il digiuno pasquale e niente cibi per i vegetariani e gli allergici. Solo cibo tradizionalmente italiano.

laverdure

@Mafalda
A Machiavelli e’ attribuito un aforisma:”Non si tratta mai di scegliere tra il bene e il male,ma solo tra il male minore ed il peggio”.
Tra fare concessioni alla religione cattolica,il cui potere,malgrado tanti ostentati sforzi di “maquillage” e’ in evidente calo,e compiere cedimenti a
religioni straniere,la cui influenza negativa e’ inequivocabilmente crescente,direi proprio che il male minore e’ il primo.
Specialmente se si tratta di semplici simboli in fondo innocui,che consentono alla controparte di lanciare facili accuse di intolleranza,mentre sarebbe molto piu’ utile insistere su argomenti molto piu’ concreti,come i finanziamenti indebiti,le ingerenze ingiustificate ecc.

Diocleziano

Laverdure,
ma combattere l’invadenza e i privilegi della Città del male, lasciando che i loro simboli siano sparsi dappertutto, è un po’ come vuotare la barca che affonda con uno scolapasta. Ed è evidente che tutto questo zelo nello spargere croci è funzionale al potere della chiesa e dei politici che si richiamano ad essa. Sicuramente vi è una priorità nelle azioni da attuare, per esempio è necessario impedire che sistematicamente, una generazione dopo l’altra, tutti i bambini debbano passare per le mani dei preti. È un obiettivo molto impegnativo, ma ciò non impedisce che si contrasti la semina delle croci.

Manlio Padovan

Mi pare che le tue ipotesi siano smentite dalla informazione sui giornali di questa mattina secondo la quale ha scatenato un putiferio a Pordenone la rappresentazione di un Gesù bambino nero: quale miglior prova che il cristianesimo non perde il vizio di essere solo la croce che apre la strada agli imperialisti e agli imperialismi?

RobertoV

laverdure
Ma con questa logica potremmo sostenere che mettere un simbolo di un partito in una scuola, in un ufficio pubblico non dovrebbe disturbare, tanto sei sempre libero di non votarlo. Eppure quando è stato fatto ha suscitato notevoli reazioni ed hanno dovuto toglierlo. La marcatura del territorio non è innocua, perché non è a se stante, ma è pubblicità e propaganda, segnale di chi comanda veramente.
Io sono figlio di una immigrata, visto che mia madre è austriaca. A mia madre che è protestante luterana quando venne in Italia 60 anni fa fu detto chiaramente da un prete che le conveniva convertirsi al cattolicesimo perché qui in Italia i protestanti non esistono, ci siamo solo noi cattolici. Mi sembra che questa recente ossessione clericale per presepi e crocifissi, rosari si inserisca in questa logica di ribadire chi comanda e di indicare che gli italiani sono roba loro, con buona pace della laicità. Non potevamo scegliere prima e non dobbiamo poter scegliere neanche adesso.
L’argomento sulla presunta influenza nefasta straniera viene regolarmente tirato in ballo pretestuosamente e con argomenti assurdi e spesso inventati dagli stessi clericali come pretesto per legittimare il loro potere e ricattare chi si dissocia dal cattolicesimo.

Sandra.

Laverdure,
la tua domanda però si può benissimo ribaltare, ossia quali sono le VERE motivazioni di chi vuol far fare il presepe a tutte le scuole. Anche il numero dei veri cattolici è molto sopravvalutato, e la prova numerica si trova facilmente nel confronto tra matrimoni civili e religiosi. Quindi qual è il vero senso di imporre un simbolo religioso in un paese che non si comporta secondo i valori cristiani?

laverdure

@Sandra
Lo dici tu stessa:il numero dei cattolici praticanti e’ in costante calo,e sempre piu’ gente non si comporta secondo i “valori cristiani”,e non credo proprio che
spargere feticci,che tali sono,come Presepi,crocefissi,santini ecc avra l’effetto di “condizionamento” che tu paventi.
Ormai gli stimoli dei multimedia della societa moderna sono tanti e cosi martellanti ( e purtroppo non proprio benefici)che i secolari strumenti di propaganda della Chiesa ne vengono sopraffatti.
Anche l’insegnamento della religione nelle scuole,con insegnanti approvati dalla Curia,cosa che meriterebbe azioni di critica molto piu’ dei presepi,non credo riesca a creare molti “soldati di Cristo”.
Ricordate come defini’ tali lezioni qualcuno qui tempo fa :l'”ora del parrucchiere” ?Perche’ in pratica vengono dedicate solo a chiacchere.

RobertoV

Laverdure
Facciamo una ipotesi:
– fedeli chiesa cattolica senza simboli dappertutto, propaganda, senza presenza sui media: – 1/-2 % all’anno
– fedeli chiesa cattolica con simboli dappertutto, propaganda e presenza sui media: – 0.5 % all’anno.
Ti sembra lo stesso perché comunque perdono? Prova a dirlo ad un partito politico che tanto è ininfluente perché comunque calano, che la pubblicità, la propaganda e la presenza sul territorio non servono.

Inoltre da quando in qua il comportamento da buoni cattolici secondo le regole è un termine di misura della cattolicità di una nazione? Mi sembra che sia tipico dei cattolici e non da oggi il comportamento ipocrita e di scelta “a la carte” di relativizzare i comportamenti da seguire. Pensa al “teologo” clericale Fontana.
E non essendo la chiesa cattolica abituata a seguire le logiche democratiche della rappresentanza, ma solo quelle di un potere oligarchico, non mi sembra che la sua importanza derivi dal numero di fedeli anziché dai suoi rapporti di forza. Basta vedere CL ed opus dei. Quanti adepti hanno effettivamente e quanto potere hanno invece? Mi risulta che CL abbia circa 300000 iscritti e non goda di grandi simpatie tra molti cattolici, eppure è in grado di far muovere presidenti e presidenti del consiglio, ministri, avere o controllare parecchi ministri, controllare scuole ed ospedali, ecc.

mafalda

laverdure
Se si vogliono educare le persone alla laicità bisogna rinunciare a fare battaglie tra simboli religiosi. Bisogna essere fermi nel ribadire che nessun simbolo religioso deve entrare in luoghi pubblici, specie se frequentati da minori. Permettere il presepe a scuola può essere percepito con indifferenza da alcuni, con rabbia o fastidio da altri, proprio perché è di parte. Machiavelli in questo caso non c’entra niente, anzi in questo caso accettare il male minore oggi rischia di far scoppiare un male maggiore domani.

RobertoV

E’ illusorio pensare di combattere l’invadenza di una religione con l’invadenza di un’altra religione perché legittima l’idea che uno stato si debba identificare con una religione. Diventa un conflitto tra religioni, a danno di chi non è credente e della laicità. Non è un caso che entrambe le religioni odino la laicità, i non credenti e la secolarizzazione. Basta che gli altri riescano ad acquisire maggiore influenza e potere ed avranno già spianata la strada per giustificare la loro invadenza e presenza all’interno dello stato.
Pensare con un presepe o un crocifisso idolatrati di fermare l’avanzata di un’altra religione si inserisce nella logica medioevale di combattere le pestilenze o gli eserciti nemici con delle processioni, con delle statue di santi e madonne, con dei crocifissi, come contro dei vampiri. Solo della gente superstiziosa può pensare di difendersi affidandosi a simboli idolatrati.

Diocleziano

Sarebbe opportuno che un funzionario dello Stato abbia sempre presente che la LAICITÀ è la forza che unisce la nostra società: la religione, con buona pace dei benpensanti, è divisiva. Ognuno è libero di fare il presepio, ma casa propria, non imporlo in contesti inopportuni.
È di oggi la nomina di Cartabia alla Corte costituzionale e i GMI (giornalista medio italiano) si sono affrettati a informarci che essa è di sana e robusta costituzione cattolica. Più che un pregio, penso che l’essere cattolici possa essere addirittura un motivo ostativo per certe cariche pubbliche. Vedremo.

Manlio Padovan

Io ho fatto attenzione alla stessa circostanza. Credo che con l’elezione della Cartabia ci abbiano dato un contentino per far vedere che anche in Italia qualcosa di progressivo succede.
Naturalmente hanno aspettato che il tempo a lei concesso fosse il minimo possibile: 9 mesi e a
fine mandato e…visto che è cattolica ufficialmente senza se e senza ma. E come viene sottolineata dalle fonti di informazione la sua appartenenza confessionale.
Mi piacerebbe sapere quante donne sono ora nella Corte e quante ce ne saranno alla prossima composizione.

Diocleziano

Non so se sia molto progressiva la nomina della Cartabia, leggi la nota n°13 della sua pagina wiki. Io sono rimasto molto perplesso sul suo concetto di ‘laicità positiva’. Dal mio punto di vista simpatie verso comunione&liberazione non sono il miglior biglietto di presentazione. Il tempo sarà galantuomo, soprattutto se è breve… 😛

Manlio Padovan

A Diocleziano
la nomina è progressiva, per loro e non per me, in quanto è la prima donna che assume una carica importante in un consesso importante. Non ti dice nulla il fatto che sia stata nominata all’unanimità?
Io ho scritto di contentino ed il contentino nasconde sempre, sempre, un altro lato nascosto.

RobertoV

Per quale ragione uno stato deve regalare soldi aggiuntivi per il mantenimento dei preti in pensione? Lo stato paga già parecchi soldi per il mantenimento del clero tramite l’otto per mille, istituto che è stato previsto proprio con questi fini. Tenendo conto che gli introiti per la chiesa dall’otto per mille non sono cambiati nonostante la diminuzione apprezzabile dei preti (circa il 20 % negli ultimi decenni), la chiesa ha a disposizione sempre più soldi proprio per il mantenimento dei preti e per le sue attività sociali ed assistenziali. Inoltre hanno già ricevuto parecchi soldi ulteriori e privilegi proprio per la loro attività negli ospedali, nell’assistenza e nell’istruzione, ecc., che avrebbero dovuto fornire gratuitamente.

Per Gabrielli, quindi, il territorio va marcato in modo clericale con presunte tradizioni che vanno obbligatoriamente mantenute, come le presunte identità uniche? Che stato liberale è e che tradizione è se una tradizione, una identità ha bisogno di essere sostenuta in modo ricattatorio ed intimidatorio, e quale limite si pone alla scelta della tradizione e della identità da mantenere? Bastano alcuni che si lamentano per rendere obbligatoria una tradizione? Ma anche il mantenere obbligatoriamente una presunta tradizione provoca reazioni e chi si lamenta, ma solo i primi hanno diritti? Io diffiderei di chi pretende di conservare qualcosa per legge e con l’intimidazione ed il ricatto delle contestazioni. L’abitudine liberticida della religione di stato rientra da tutte le parti, come l’equazione italiano = cattolico.

Diocleziano

Non solo sono diminuiti i preti, ma a causa dell’aumento delle tasse nel tempo, il gettito dell’Irpef è aumentato in controtendenza all’economia: cioè, più l’Italia va male e più i preti si arricchiscono.

Sandra.

Si resta senza parole, un capo della polizia dovrebbe dire esattamente il contrario. Cos’è tutto questo affanno per riempire spazio con sta paccottiglia? Decorazioni, presepi, candele, gnomi, ghirlande…. più che christmans è chinamas.

Ieri era l’anniversario di piazza Fontana, non so quanti avranno fatto caso alla foto del giorno del funerale, l’albero di natale c’era già, davanti alla statua equestre, della stessa altezza, una cosa più modesta, rispettosa, educata. Un simbolo per ricordare qualcosa, non per imporre e per escludere.

Vogliono mettere il presepe in ogni spazio pubblico per marcare il territorio e poi si offendono se una vignetta (di Charlie Hebdo) mostra fino a che punto si può eseguire il suggerimento!

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