I tagliatori di teste non fermeranno il nostro pensiero

Il nuovo atto di terrorismo islamico ha preso di mira un simbolo della Repubblica francese: un insegnante. Un professore di storia che, qualche giorno fa, aveva tenuto una lezione sulla ripubblicazione delle caricature di Maometto da parte del Charlie Hebdo. Aveva cercato di aprire una discussione: ma diversi genitori musulmani, nei giorni successivi, se ne erano lamentati con i dirigenti scolastici. Ieri un giovane, già segnalato all’antiterrorismo, lo ha aggredito urlando «Allah Akbar», lo ha decapitato e ha postato la testa tagliata sul proprio profilo Twitter, prima di essere a sua volta abbattuto dalle forze dell’ordine.

Oggi come tre secoli fa, la Francia è il palcoscenico di una battaglia campale tra illuminismo e oscurantismo. I principali bersagli del terrorismo islamico sono infatti la libertà di espressione, la ricerca dell’argomentazione, la critica contro qualunque potere, la laicità – che pone la legge degli uomini sopra quella delle religioni. Colpendo un docente, l’aggressore ha voluto negare la libertà di insegnamento, ha reagito violentemente contro un invito a esercitare lo spirito critico.
Ma le caricature non uccidono, il fanatismo religioso sì. A ripetizione. In nome di un dio.

La minimizzazione di quanto accade, e ancora più spesso il silenzio, sono ormai la reazione standard delle organizzazioni musulmane. Così facendo creano un brodo di coltura comunitario che si trasforma troppo spesso in violenza. È indispensabile che le autorità (e non soltanto quelle francesi) chiedano loro nettissime prese di distanza dal terrorismo, e un sostegno manifesto ai principi costituzionali e ai diritti dell’uomo. Ed è altrettanto importante che si finisca di bollare come «islamofobia» la legittima critica nei confronti di una religione, perché non è altro che un modo per far tacere chi la pensa diversamente.

Noi non staremo zitti, e continueremo a dire liberamente la nostra. Non c’è omertà che tenga, quando la posta in gioco è il meglio che abbia prodotto la civiltà umana.

La redazione

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44 commenti

Diocleziano

Questi sono i mostri creati dall’insegnamento religioso.
Non ci deve essere più posto nelle scuole per Frankenstein.

Gérard

La cosa la più tremenda è che il professore aveva avertito gli scolareschi prima che avrebbe discusso della libertà d’ espressione e che in merito avrebbe fatto vedere le vignette di Maometo . Dunque, i studenti di fede musulmana potevano uscire prima della sala se lo volevano ( e credo che siano usciti ) . Dunque non si puo parlare di una provocazione gratuita ma di un lezione sul pensiero critico . E dunque la liberta di insegnare lo spirito critico che è stato ucciso .

laverdure

Degno di nota e’ il fatto che questo caso,come casi analoghi verificatisi in Francia in epoca recente,si e’ chiuso rapidamente con l’eliminazione fisica del soggetto.
Non sappiamo se ogni volta la cosa sia stata imposta dalle circostanze o se l’applicazione di “mezzi estremi” sia stata facilitata da istruzioni “ufficiose ” impartite alle forze di polizia.
E sapete una cosa ?Se fosse vera la seconda ipotesi io approvo totalmente la cosa.
Un processo sarebbe servito solo a offrire una cassa di risonanza a fanatismi importati e soprattutto all’ “intellighenzia impegnata” occidentale di sostegno,
che si sarebbe esibita nelle sue solite trite idiozie.
Esattamente come sarebbe stata una idiozia per gli USA catturare vivo Bin Laden,
come pretendevano diverse parti.
Tutto e’ bene cio’ che finisce e basta.(Omaggio a Stefano Benni).

Manlio Padovan

Credo non sia necessario che esprima il mio pensiero sulle religioni, sui preti e sulle suore che considero i nemici più subdoli della società.
Io, però, non posso dimenticare che siamo noi occidentali che forniamo a certa gente la possibilità, meglio: le possibilità, di incamerare odio verso di noi. Si pensi alle guerre, si pensi alle periferie invivibili delle città, alle ingiustizie sociali che programmiamo con crudeltà inaudite.
Come possono quelle persone arrivare ad aver spirito cristo, capacità di ragionamento, ecc. ecc.?
Non ricordo che Charli Ebdo abbia pubblicato vignette satiriche contro Israele o gli ebrei: vorrà dire qualcosa?
Spero che nessuno prenderà il mio commento per una difesa dell’atto incivile contro il professore francese. Sarebbe per me molto, molto, deludente.

Francesco S.

Che io sappia lo ha fatto. Ho visto vignette sull ebraismo e cristianesimo.

laverdure

E infatti,per quanto possa essere discutibile,il grande merito di Charle Hebdo e’ la sua totale imparzialita,il suo sparare spietatamente a zero a 360 gradi su tutti,senza risparmiare niente e nessuno.
Cosa che non si puo’ certo dire di un’infinita di trasmissioni,pubblicazioni,personaggi nostrani dal preteso carattere satirico che non si sognerebbero di toccare nemmeno alla lontana le proprie “vacche sacre” piu’ di quanto Bergoglio si sognerebbe di bestemmiare ad alta voce in San Pietro durante la Messa di Pasqua.

Gérard

Manlio Padovan – Francesco S.

Ho trovato nel mio archivio di Charlie Hebdo ( che compro da tanti anni ) alcune vignette su Israele e la Palestina , Peccato che non posso metterle qui su questo sito .

laverdure

No,io trovo deludente invece l’uso del vecchio,ritrito cliche’ del “cattivo Occidente”.
Basti pensare a quanti kamikaze islamici erano giovani della media borghesia,nati in occidente e cresciuti in un ambiente agiato.
E meglio ancora alle comunita di altre etnie,come i cinesi,e meglio ancora gli ebrei,che in passato ebbero a subire soprusi che gli “islamici” possono subire solo
a casa loro,ma non certo qui.
Comunita che hanno dedicato i loro sforzi a integrarsi,senza mostrare fanatismi idioti.
Tanto varrebbe addossare la responsabilita dell nascita del nazismo alle potenze vincitrici del ’18 e al loro spirito vendicativo verso la Germania,e non sarebbero accuse campate in aria.
Ma senti mai accuse del genere al di fuori dei saggi storici destinati solo ad una minoranza di lettori ?
Potenza del “politicamente corretto”.

Gérard

Roberto
Il mio lavoro ( export ) mi ha dato il privilegio di poter andare in paesi dove normalmente non sarei mai andato ( Irak, Siria, Libanon,Pakistan etc etc ) Uno di quelli fu il Viet-Nam, paese che fu per un certo periodo, assieme a Laos e Cambogia la colonia francese chiamata Indocina . Poi, i francesi cacciati via, ci furono gli americani con tutte le tragedie che non abbiamo dimenticato . Arrivato in questo paese, pensavo trovare o almeno sentire cose che ovviamente non sarebbero tanto piacevole . Discutando con persone del posto ( molti capiscono ancora il francese oppure l’ inglese ) ho chiesto scusa per le tragedie del passato . La gente mi guardava con stupore e mi dissero ” Ma questo è il passato ! Non si puo vivere sempre nell’ odio delle cose passate !! ” Dapertutto ho ricevuto un accoglienza piu che cordiale e spesso la gente mi offriva da bere al bar … Erano per la maggior parte buddisti . Non ho notato da nessuna parte atteggiamenti anti occidentali .

RobertoV

Però gli abusi dell’occidente hanno colpito tanti popoli, etnie e religioni, ma solo una parte del mondo mussulmano è così violentemente anti occidentale ed è così propensa ad usare la violenza. C’è una bella sproporzione tra protestare per delle vignette e tagliare la testa ad una persona per delle vignette.
L’assassino era legato all’ambiente dell’Isis, che è stato combattuto anche da altri mussulmani.

Diocleziano

Quello che mi stupisce in questo episodio è la bestiale violenza messa in atto; come può un individuo, seppur indottrinato pesantemente, ad abbandonarsi a comportamenti tanto estremi? Se non sia stato il garzone di un macellaio, dove ha imparato a fare quello che ha fatto?
Credo che alla base ci sia anche un enorme complesso di inferiorità, altrimenti non mi spiego cosa li spinga a venire in un paese che odiano.

Gérard

Diocleziano

Proprio oggi sul settimanale francese ” Le nouvel Observateur ” ( L’ Obs – settimanale di sinistral ) è apparso un articolo sulla comunità cecena in Francia, che conta più di 20 000 persone e che non è per la prima volta messa in accusazione per attentati di stampo islamico e fatti di delinquenza in generale ” L’estrema violenza a volte eretta come valore, che emerge da questa comunità in cui tutti gli uomini praticano sport da combattimento… “I ceceni sono segnati da una cultura intimamente legata alla guerra, al combattimento, alla difesa degli interessi della comunità”. Forse questo potrà rispondere alla tua domanda .

Aristarco

Perchè mai é così difficile parlare del terrorismo islamico senza incappare nelle ire degli islamofili ?
A costoro (gli islamofili senza se e senza ma) un modesto suggerimento :
raccogliete su di un diario tutti i vostri indignati commenti contro chi da anni o decenni predicava su di un pericolo islamico in Europa e, fra qualche anno, fateli leggere ai vostri nipoti.
Punto che ancora ne abbiate qualcuno NON islamizzato.

mafalda

Stiamo tornando ai tempi di Ipazia. Spero ci si possa fermare prima di arrivare al punto di non ritorno. L’Europa tutta deve fare una scelta sulle religioni, relegandole alla sfera privata.

Diocleziano

«…relegandole alla sfera privata…»
Ehh… sarebbe un sogno! Ma abbiamo molti politici che pensano di poter rafforzare la nostra identità con le croci nelle scuole. Mi sembrano quei piloti doppiati che sono convinti di essere davanti a tutti.

laverdure

No,siamo tornati ai tempi dell’affermarsi del nazismo in Germania e della politica di “pace ad ogni costo”dei governi piu’ influenti di allora,a Londra e Parigi.

G. B.

Colpe dell’Occidente? Io credo che la più grave sia stata quelle di avere sostenuto le religioni, islam fondamentalista compreso, in chiave anticomunista. Sia chiaro, a me i comunisti non sono mai piaciuti, ma erano pur sempre figli dell’illuminismo, gente da cui si poteva dissentire, ma con la quale si poteva dialogare. L’Occidente, o meglio la destra occidentale risultata alla fine vincente con i vari Reagan e compagni, per distruggere un avversario ne ha favorito uno di ancora più pericoloso. Un po’ come fra le due guerre quando, per combattere il comunismo, favorirono fascismo e nazismo.

laverdure

“Un po’ come fra le due guerre quando, per combattere il comunismo, favorirono fascismo e nazismo.”
E allo stesso modo,come DURANTE la seconda guerra mondiale,favorirono il comunismo per combattere il nazismo,trascurando completamente il pericolo che avrebbe rappresentato in seguito.
O meglio,W.Churchill mostro’ di rendersene perfettamente conto,ma a dirigere il gioco alla fine della guerra erano ormai gli USA,e Roosevelt,ormai malato terminale e indebolito,mostro’ di trascurare gli avvertimenti di W.C. confidando totalmente nella “lealta” di Stalin e lasciandosene dominare.
Come al solito,”di buone intenzioni e’ lastricata la via dell’inferno”.
(Non capita spesso di sentire questo proverbio,vero ?
Politicamente scorretto,evidentemente.)

laverdure

Dimenticavo : quanto al “dialogo” col comunismo,che a tutti gli effetti e’ sempre stata una religione,con tanto di dogmi e reliquie (mausoleo di Lenin),
gli unici successi dell’occidente,durante la crisi di Cuba e ,molti anni dopo,col paventato progetto “guerre stellari” di Reagan che accelero’ il crollo dell’URSS,
non furono certo dovuti alla dialettica.
O forse attribuite davvero un contributo fondamentale al carisma di Wojtyla ?

Diocleziano

«…Come al solito, ”di buone intenzioni è lastricata la via dell’inferno”…»

Lo completerei con “La via del paradiso è lastricata di occasioni perdute” 😛

laverdure

@Diocleziano
«…Come al solito, ”di buone intenzioni è lastricata la via dell’inferno”…»
Lo completerei con “La via del paradiso è lastricata di occasioni perdute”

Il che ,ispirandoci al grande bardo,si traduce in :
“La via del Paradiso e’ fatta della materia di cui son fatti i sogni !”
(Il che,se ragioniamo terra-terra,la rende ben poco praticabile.)

Diocleziano

Laverdure,
‘materia’ molto più pericolosa dei sogni: penso a chi vuole impedire una buona morte a chi soffre, rivendica il diritto di colpevolizzare gli omosessuali, intralcia la vita altrui con le sue ‘obiezioni’… ecc.
I sogni non fanno male a nessuno, questi inebetiti illusi si compiacciono del male che fanno, convinti di guadagnare punti per il loro aldilà. Purtroppo da quella via, anche se loro la immaginano lastricata di meravigliose opere, non tornerà mai nessuno per raccontare la grande fregatura che hanno preso.

(Anche se il Ruini ha la pretesa di raccontarci cosa succede dopo la morte… a meno che non voglia parlarci della putrefazione! – Articolo su Libero di ieri)

laverdure

@Diocleziano
No,caro Diocleziano,i sogni ,detti anche “utopie”,possono essere molto pericolosi quando qualcuno
si mette in testa di tradurli in realta.
E questo vale non solo per le religioni ma anche per le ideologie,che in fondo non sono altro che religioni che fingono di non essere tali.
Il sogno di entrambe e’ sempre stato la creazione dell’ “uomo nuovo”,alieno da “perversioni” come il gusto del piacere sessuale ,o della proprieta privata,ecc.
Nessuno in tutta la storia c’e’ mai riuscito.
In compenso sono riuscite un’infinita di volte a eliminare intere masse di “uomini vecchi” (dal loro punto di vista).

RobertoV

Quello che dici mi sembra vero solo per l’Afghanistan, ed in misura minore per il Pakistan, perchè il mondo arabo era più vicino all’URSS ed al mondo comunista in chiave anti USA e per la questione palestinese.

G. B.

@ laverdure
Durante la seconda guerra mondiale Roosvelt collaborò con l’Urss anche per limitare il più possibile il numero di Johnny morti, meglio che morisse qualche milione in più di Ivan, magari anche a costo di sacrificare l’Europa dell’est.
Quanta fosse la responsabilità degli occidentali e quanta fosse quella dei sovietici nella guerra fredda è questione tuttora aperta fra gli storici. Resta però il fatto che tra blocco occidentale e blocco sovietico il contrasto riguardava “solo” il modello economico e politico, mentre un americano o un europeo occidentale per tutto il resto potevano tranquillamente dialogare con i comunisti, bersi qualche buon bicchiere insieme e corteggiare le stesse donne. Peraltro, quanto alle tanto conclamate “libertà occidentali” ricordiamoci che fino a pochi decenni fa in molti stati USA c’era ancora la segregazione razziale e in ben 32 era vietato il matrimonio tra bianchi e neri, che l’aborto era reato in quasi tutti i paesi e in Italia non si poteva nemmeno divorziare. Con questo, ripeto, non voglio fare l’apologia del comunismo.
Quanto a Wojtyla non credo si possa dubitare che la sua elezione a pontefice rientrasse in tutto un complesso gioco politico in funzione anticomunista, quanto sia stato importante il ruolo effettivamente svolto dal papa è anche questa una questione aperta fra gli storici.
Con l’islam il discorso è diverso, gran parte dei musulmani, forse la maggioranza, rifiuta quelli che per la maggior parte degli occidentali, o, forse meglio, dei popoli civili, sono ormai, anche se solo da pochi decenni, principi irrinunciabili, al di là delle idee politiche: autodeterminazione dell’individuo, parità di genere, libertà religiosa, diritto di abiura compreso. Si potrebbe obiettare che lo stesso contrasto con la modernità si può trovare tra i cristiani/cattolici osservanti, e probabilmente è vero, con la “piccola” differenza che i cristiani/cattolici osservanti sono una minoranza rispetto ai relativamente innocui cristiani/cattolici “per tradizione ed educazione”, mentre gli islamici favorevoli alla sharia sono decisamente molti di più.
Peraltro anche altre religioni, quanto a prepotenza e intolleranza, non scherzano, ma preoccupano meno gli europei, in quanto generalmente esercitano la violenza alll’interno delle loro comunità, come gli induisti che ammazzano giovani “colpevoli” di amarsi pur appartenendo a caste diverse.
Insomma le religioni sono tutte più o meno portatrici di intolleranza e di violenza e sono meno pericolose solo quando vengono annacquate con una abbondante dose di laicità, ed è questo che fa la differenza fra l’islam e il cristianesimo nell’Europa attuale.
Scusa la prolissità e buona giornata.

G. B.

@ Maurizio
Grazie. Volevo aggiungere alcune altre colpe, vere, dell’occidente, imputabili prevalentemente ai conservatori europei: scoraggiare l’occupazione femminile (almeno durante il famoso “trentennio glorioso”) e cercare di mantenere bassi i salari dei lavoratori. Questo ha favorito l’immigrazione, purtroppo in gran parte dai paesi islamici, con le tragiche conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Quindi oggi la destra, lamentando i disastri causati dall’immigrazione, versa le classiche lacrime di coccodrillo. La sinistra d’altra parte è allo sbando e cavalca la tigre del multiculturalismo, che di fatto si traduce in multiconfessionalismo.

RobertoV

G.B.
Aggiungerei anche che la democrazia annacqua le religioni e le ingabbia, perchè quando non dispongono più degli strumenti coercitivi perdono terreno. Non è un caso che lottino per mantenere dei privilegi e delle leggi favorevoli anche nelle democrazie. Quando la gente è libera, la religione si indebolisce. Io penso anche che la violenza usata da questi fondamentaliti islamici è fatta proprio per cercare di tenere unito il loro popolo davanti alle sirene della democrazia e della laicità.
Non è, però, vero statisticamente che l’immigrazione sia a maggioranza islamica: questa è una percezione dovuta alla loro maggiore visibilità e problematicità ed alla propaganda di una parte politica. Qui in Italia circa 1 su 4 immigrati è mussulmano e su queste statistiche c’è anche da dubitare perchè si viene considerati automaticamente mussulmani se si viene da paesi con maggioranza islamica, ma sono presenti minoranze cristiane che li lasciano proprio per le persecuzioni che subiscono e sono favoriti nell’emigrare: un po’ come considerare gli italiani cattolici perchè vengono da un paese cattolico. Inoltre i loro stessi imam lamentano che una parte dei loro fedeli perda la fede quando si trasferiscono in occidente.
L’ondata migratoria favorita all’interno dell’UE è avvenuta dopo la caduta del muro e veniva prevalentemente dai paesi dell’est, poi dall’america latina e dall’asia (cinesi, filippini, vietnamiti, cinghalesi, indiani). Polacchi e romeni si sono spostati in massa, manodopera a basso costo e aziende spostate nei paesi dell’est.

laverdure

“Durante la seconda guerra mondiale Roosvelt collaborò con l’Urss anche per limitare il più possibile il numero di Johnny morti, meglio che morisse qualche milione in più di Ivan,..”
Veramente,SENZA l’aiuto USA (Legge affitti e prestiti)di Ivan ne sarebbero morti molti di piu.
Basti pensare che solo di camion Dodge ne fornirono 100000(immaginateli messi in fila)e in quello scacchiere sterminato la possibilita di spostare rapidamente uomini e mezzi e’ fondamentale.
Aggiungiamoci quantita altrettanto astronomiche di aerei,armi ecc,e avremo un quadro molto eloquente.
Quanto al fatto che tali “regali” non fossero ovviamente disinteressati,la cosa fa il paio col fatto che l’URSS era un tantino piu’ interessata direttamente a combattere il nazismo di quanto lo fossero gli USA,dato che per essa era una pura questione di sopravvivenza di fronte ad un nemico pronto al genocidio.
Mentre per gli USA un pericolo simile non esisteva,e malgrado cio’ l’opinione pubblica locale (un tantino piu’ indipendente che in URSS) fu largamente d’accordo
all’intervento nel conflitto.

Diocleziano

«…Mentre per gli USA un pericolo simile non esisteva…»
Forse sul breve periodo.
Credo che anche gli americani avessero fatto un pensierino sulle conseguenze di un’Europa – e mezza Asia – cadute sotto il dominio nazista.

laverdure

“Credo che anche gli americani avessero fatto un pensierino sulle conseguenze di un’Europa – e mezza Asia – cadute sotto il dominio nazista.”
E magari anche il Sudamerica,il Canada,l’Australia e il continente Antartico.
Dopotutto la Germania era ( ed e’ ancora) una nazione di circa 60 milioni di abitanti.
Certo che con un alleato valido come l’Italia di Mussolini,ve l’immaginate la sinergia ?

laverdure

@Diocleziano
E oggi gli immigrati spadroneggiano in Germania come negli altri paesi occidentali,favoriti da un malinteso senso di colpa degli “autoctoni”.
Si,perche se le nuove generazioni devono portare il peso delle colpe di quelle passate,direi che anche alle nuove generazioni di immigrati non mancherebbero “pesi” da portare,basti pensare ai numerosi immigrati turchi
e alle performances del loro paese nel primo ‘900 ai danni degli Armeni.
E altri esempi non mancano di certo.

pendesini alessandro

Il sistema religioso, essendo disordinato, causa problemi culturali: guerre delle religioni. Psico-affettivo: fanatismo. Neurologico: estasi deliranti o allucinazioni…… L’empatia, base neurologica ed emotiva della moralità, non ha bisogno di spiritualità per esistere. Ma quando lo sviluppo dell’empatia si ferma in un credente accecato dalla sua fede, è nel nome del suo unico dio che, diventato fanatico, stermina i miscredenti. Allo stesso modo, quando la casta mistica si infiamma e che l’oggetto del suo amore diventa sacro, un semplice screzio viene considerato un blasfema. A questo punto l’idealismo appassionato prepara l’assassinio del sacrilegio.

Conoscere meglio come funziona il fanatismo e le ragioni che lo originano nel cervello umano è l’unico modo possibile per combatterlo efficacemente e sradicare le sue radici senza aspettare i disastri che è in grado di generare. Dovrebbero essere raccomandati due metodi di azione, prevenzione e repressione. Ma è importante sapere che il secondo senza il primo rafforza il fanatismo perché crea, in contrappunto, un fanatismo di stato che (la Storia ci ha spesso mostrato) è peggiore, nella sua ferocia e nella sua estensione, rispetto alla violenza che abbiamo dovuto combattere inizialmente.

Da notare che nella stragrande maggioranza delle scuole occidentali, i programmi sono accatastati per renderli totalmente indigesti, per non dire nauseabondi, destinati a disgustare persino gli studenti più motivati. Paradossalmente, in queste stesse scuole NON viene insegnato quello che sarebbe veramente necessario insegnare….

Armare gli studenti contro le pseudoscienze, parascienze e antiscienze è il primo dovere degli insegnanti in un mondo dominato dall’irrazionale venale, la ricerca di scoop senza futuro e voci incontrollabili.
NB : -Un corso di scienza che non stimola il pensiero critico e non impara a pensare razionalmente non è l’insegnamento della scienza, ma un insegnamento della sottomissione. E questo il ministro della cultura francese (ma non solo) dovrebbe saperlo….

laverdure

“Dovrebbero essere raccomandati due metodi di azione, prevenzione e repressione. Ma è importante sapere che il secondo senza il primo rafforza il fanatismo perché crea, in contrappunto, un fanatismo di stato…”
Concordo,ma direi che e’ ancora peggio quando mancano ENTRAMBI,vale a dire anziche a una efficace repressione dei delitti di ispirazione ideologico-religiosa (come pure di qualunque altro tipo,beninteso)assistiamo ad una loro giustificazione da parte di una “intellighenzia”votata al masochismo nichilistico per la PROPRIA cultura in nome del multiculturalismo e di chissachealtro.

Diocleziano

Manca una cultura del senso dello Stato, e infatti quante volte siamo qui a censurare il comportamento di politici e amministratori locali che partecipano in veste ufficiale a cerimonie religiose? O la nomina di un vescovo a capo di una commissione statale? O la pretesa di impestare di croci scuole, tribunali, sale comunali. Bisogna prendere esempio dal Banale, che accortosi – troppo tardi – dei maneggi di uno dei suoi, lo ha degradato a prete semplice. Così si dovrebbe fare ogni volta che ministri o funzionari di Stato si dimostrino non all’altezza: destituirli, emarginarli.

Chi ambisce a cariche pubbliche deve essere idoneo a rappresentare lo Stato, tutti i cittadini, non solo gli interessi di bottega del proprio partito. Un esame di cultura repubblicana, democratica, laica. Noi siamo rimasti al politico che confonde il Carrefour con il Darfur…

laverdure

“Noi siamo rimasti al politico che confonde il Carrefour con il Darfur…”
Come pure ai politici col solo titolo di scuola dell’obbligo.
Mentre,tanto per fare un esempio,come fa notare Federico Rampini nei suoi saggi,nella leadership cinese abbondano i laureati,molti dei quali in materie tecnico scientifiche,utili non solo per la conoscenza in se,ma per la mentalita che creano in un individuo.
Da noi un sacco di gente si illude,piu’ o meno consciamente,di poter far fesse le leggi fisiche ( nel caso attuale quelle biologiche)allo stesso modo di quelle del codice civile.

laverdure

@Diocleziano
Un altro elemento e’ il conformismo che spinge la maggior parte dei cosiddetti “fedeli” a partecipare alla Messa domenicale,come pure agli altri riti religiosi:
comunione,cresima,matrimonio religioso ecc.
Negli ultimi decenni si e’ comunque rilevato un sensibile declino di tutto questo, e senza dubbio la pandemia,bloccando momentaneamente l’afflusso alle funzioni,ha contribuito ulteriormente,dato che credo non siano pochi quelli che hanno rinunciato a parteciparvi anche dopo la fine del blocco.

Gérard

Ho pensato che forse gli italiani, di più ovviamente quelli che non hanno mai messo i piedi in Francia, hanno una visione un pò confuso di quello che accade nel nostro paese e forse era interessante spiegare come siamo arrivati a questo punto .
L’assimilazione degli stranieri desiderosi di stabilirsi in Francia fu per un lungo periodo, direi da dopo la Grande Rivoluzioni di 1789 per scontata. Ma da cinquante anni forse niente è andato come previsto. Alcuni degli immigrati presenti in Francia e un segmento crescente di discendenti di immigrati di seconda e terza generazione stanno manifestando apertamente che non desiderano assimilarsi, diventare francesi, europei …
Invece dell’assimilazione desiderata, a volte è stata scelta addiritura la separazione volontaria. Nel frattempo, continua l’immigrazione massiccia mentre la Francia è colpita da una grave crisi economica e il numero di disoccupati sale alle stelle. Quali sono le prospettive in questo contesto? Dopo esserci avvicinati all’abbandono dell’ambizione dell’assimilazione ( si parla di integrazione senza bene sapere che cosa si intende con questa parola ), abbiamo i segni visibili di una separazione tra comunità che si manifesta nella società francese, e in un modo sempre piu violente !
Nella vita di tutti i giorni l’ assimilazione si rifletteva in una discrezione da parte degli immigrati, che non mostravano in pubblico le proprie origini culturali. La storia nazionale non è stata messa in discussione durante le lezioni di storia, né il maiale che era stato servito in mensa. Le persone di origine straniera si sforzarono di mantenere i loro costumi, la cultura e le maniere a casa, nella sfera privata. L’assimilazione non è una parola vuota nella cultura e nella storia del nostro paese. La legge lo menziona come una condizione per l’accesso alla cittadinanza francese. Ma le condizioni poste dai vari testi che specificano i requisiti in questo settore non sono solo molto generali, non si applicano a tutti coloro che acquisiscono la cittadinanza francese per diritto del suolo (Il Ius Soli che esiste in Francia dalla Revoluzione ). Non dobbiamo quindi fare affidamento su queste formalità amministrative per “fabbricare il francese”. Prima di essere inquadrata dalla legge, l’assimilazione era soprattutto uno stato d’animo, una discrezione, uno sforzo quotidiano per farsi accettare dagli autoctoni, le cui aspettative gli stranieri conoscevano. Il cambiamento è diventato evidente nel corso degli anni 80. Il ricongiungimento familiare e poco dopo le massicce regolarizzazioni organizzate dai governi di sinistra ( l’ inferno è lastricato di buon intenzioni e al suo tempo le ho salutate ) hanno facilitato un’accelerazione dei flussi migratori. Non si tratta più di individui isolati ma di popoli arrivati in Francia. Molti stranieri o persone di origine straniera hanno potuto continuare a vivere apertamente “come al bled (Villaggio )”. Il mantenimento del legame con la cultura originaria è stato facilitato dai canali televisivi ricevuti dal satellite. Comunità sempre più omogenee e estranee alla popolazione locale si sono moltiplicate. Il lavoro minatore svolto dai predicatori islamisti di odio religioso e etnico ha fatto il resto. Già nel 2003 non si parlava piu dell’assimilazione, ma di un fallimento dell’integrazione “à la française” . Questo cambiamento ha illustrato il fatto che d’ora in poi, agli stranieri o alle persone di origine straniera non è più stato chiesto di aderire senza riserve alla cultura francese e di mantenere la loro cultura per la sfera privata. Ci accontentavamo di aspettarci da loro una buona integrazione sociale attraverso l’occupazione e il rispetto delle leggi del paese. Poi come l’ hanno sottolineato alcuni demografi, la politica comune guidata dall’Unione europea è stata occasione di ulteriori battute d’arresto per l’ integrazione vera in Francia in questo settore . L’Unione Europea ha promosso una nuova concezione di integrazione che definisce come segue: “un processo dinamico a due vie di mutua accettazione da parte di tutti gli immigrati e residenti degli Stati membri”. Non è più l’azienda ospitante che funge da unico punto di riferimento per i nuovi arrivati. L’avvento del multiculturalismo implica sforzi individuali per accettare le differenze reciproche e cambiare il proprio comportamento. Come logica conseguenza, la terza fase, più recente, è segnata dalla promozione della “convivenza”. Secondo i nostri leader obedienti a Bruxelles, l’arrivo sempre maggiore di extraeuropei nel nostro Paese è una necessità che deve procedere .

laverdure

Concordo,e quanto tutto questo favorisca l’antirazzismo,e’ facile immaginare.
La cosa grottesca e’ che si sta attuando cio’ che la malafede degli autori dei “Protocolli di Sion” aveva immaginato di sana pianta :la lenta presa del potere in Occidente da parte di “invasori” dal terzo mondo.
Con la differenza che gli Ebrei non c’entrano, e a volte ne sono pure vittime ,e che tutto si realizza non grazie a diaboliche astuzie e manipolazioni attuate nell’ombra,ma grazie alla stupidita e debolezza della controparte (cioe NOI !)e alla piena luce del sole.

laverdure

Dai notiziari di oggi : Macron ha disposto nuove azioni anti integralismo islamico,tra le quali lo scioglimento di una associazione filopalestinese.
Insomma fatti e non parole.
Da noi l’unica azione della leadership sarebbe consistita nel ribadire la “necessita del dialogo !”.
Non mi stupirebbe se,durante le innumerevoli interviste rilasciate sul problema del Covid 19,qualcuno degli intervistati se ne fosse uscito con la stessa espressione,ovviamente “censurata” in seguito da intervistatori compiacenti (AKA servili).
Potenza dei riflessi condizionati.

dissection

Da noi la reazione della leadership, oltre al dialogo, sarebbe stata una nuova vagonata di crocifessi (a.k.a. cadaveri sanguinolenti) da appendere un po’ dappertutto, così, a random.

Mixtec

Carissimi,
il 17/10/ Gerard ci ha informati che in Francia non si insegna religione a scuola.
Ritengo che in qualche modo se ne dovrà parlare, perché altrimenti la storia della Francia riuscirebbe incomprensibile. Clodoveo si converte al Cattolicesimo, ed i Franchi diventano i difensori dei Papi, il Papa ricambia benedicendo un Sacro Impero, un re diventa santo perché ha la mania di indire e fare crociate, Cattolici ed Ugonotti si scannano un po’ ed i secondi hanno la peggio (fossero andati in America avrebbero fatto una bella concorrenza ai loro confratelli Pellegrini), e, per farla breve, il Secondo Impero è il difensore del potere temporale del papa in Italia.
Ritengo che uno studio critico delle religioni farebbe bene ai Francesi, soprattutto a quelli che vogliono diventarlo.

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