64 preti cattolici ungheresi, e perfino un vescovo, svolsero un incarico di spia durante il regime comunista. È la tesi dello storico ungherese Gabor Adrianyi, residente in Germania da 40 anni. Adrianyi, in un articolo pubblicato su un mensile ungherese, ha anche accusato la Chiesa cattolica di “non aver chiesto scusa” dopo il cambio di regime. Il segretario della Conferenza episcopale d’Ungheria, mons. Andràs Veres, non ha negato l’esistenza di “casi in cui i preti interessati hanno chiesto scusa ai loro confratelli e non credo che debbano farlo in pubblico”. Ha anche intimato il silenzio ad Adrianyi, sostenendo che “una persona fuggita non abbia il diritto di giudicare qualcuno, anche se non dimostrano di essere eroi o martiri”.
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