(Fonte: Repubblica.it)
È subito polemica per il nuovo richiamo del cardinale Camillo Ruini alla “compattezza” dei cattolici nell’astensione ai referendum per “non peggiorare” la legge sulla fecondazione assistita. Sono soprattutto i Ds e i Radicali a protestare per quella che considerano una “indebita interferenza” del presidente dei vescovi nella politica italiana e per una presa di posizione che, per il diessino Gavino Angius, ricorda i tempi della guerra fredda. Le reazioni più colorite sono quelle dei radicali, che con Daniele Capezzone e Marco Cappato si dicono certi che i cattolici disattenderanno l’appello del cardinale. Ma duri sono anche i Ds: per la segreteria parla il coordinatore Vannino Chiti, che denuncia le parole di Ruini come “anacronistiche interferenze”, mentre per Angius, capogruppo al Senato, si tratta di un attacco alla laicità dello stato: “Era dai tempi della guerra fredda che non sentivamo un tale richiamo all’unità dei cattolici in politica”. Di fatto, quindi, l’appello di Ruini apre un ulteriore capitolo dei difficili rapporti fra i Ds e almeno quella parte della Margherita di tradizione cattolica e democristiana, che dovrebbe essere sensibile alle posizioni dei vescovi. Così ad esempio Giuseppe Fioroni ricorda ai Ds che entrambi i partiti ritennero legittima l’astensione ai tempi del referendum per l’estensione alle piccole imprese dell’articolo 18 sui licenziamenti, quindi non possono considerare illegittima la stessa scelta sulla fecondazione. In posizione intermedia si colloca Roberto Villetti, dello Sdi, che, pur sostenendo i referendum, riconosce la legittimità del pronunciamento dei vescovi e invita a evitare di trasformare il voto in crociata o in uno scontro fra laici e cattolici. Su questo punto, la verde Luana Zanella lamenta che “la parola della Chiesa” possa “trasformarsi in propaganda”, mentre Pino Sgobio, del Pdci, afferma la necessità della “battaglia per la laicità dello stato”. Chi si dichiara esplicitamente sulle posizioni di Ruini è Riccardo Pedrizzi, senatore di An, convinto che “la morale non si possa mettere ai voti”. Anche Francesco Giro, responsabile di Forza Italia per il mondo cattolico, giudica “inaccettabile” quello che chiama “l’attacco concentrico che la sinistra rivolge al cardinale Ruini”.