L’appello del consiglio comunale di Legnago: «Tombe finite, fatevi cremare»

(di Stefano Nicoli. Fonte: l’Arena)
«Cari legnaghesi scegliete la cremazione: è più conveniente, crea minori problemi sotto il profilo igienico-sanitario ma soprattutto è meno dispendiosa per le casse municipali». È questo l’invito trasversale lanciato nell’ultimo consiglio comunale dai banchi della maggioranza e dell’opposizione di fronte all’emergenza strutturale, che da qualche tempo incombe sui quattro cimiteri cittadini: Legnago centro, Canove, Porto-San Vito e Vigo-Vangadizza. Tutti impianti che stanno letteralmente scoppiando e che, per garantire il fabbisogno di sepolture, costringono l’amministrazione a continui ampliamenti e a costosi interventi di manutenzione. A confermarlo sono d’altronde gli ultimi due progetti licenziati dall’assemblea di Palazzo de’ Stefani per un importo complessivo di quasi 1,6 miliardi di vecchie lire : l’ampliamento del camposanto di Canove, che richiederà un investimento di 300 mila euro autofinanziati con i proventi delle concessioni cimiteriali; e il primo stralcio dei lavori per la riqualificazione e l’adeguamento alle norme di sicurezza della struttura del capoluogo, che comporterà una spesa di altri 500 mila euro. […] Stando alle statistiche, sono ancora pochi i legnaghesi propensi a ritornare cenere al momento fatidico: su 287 persone morte in città nel 2004 nemmeno una decina avevano espresso in vita il desiderio di farsi cremare. La tendenza, a questo riguardo, sta comunque cambiando. «Stanno, infatti, aumentando i residenti di Legnago e dei centri limitrofi – conferma Riccardo Turati, presidente da tre anni della Società di cremazione (Socrem) locale – che si iscrivono alla nostra associazione, arrivata a contare quasi mille soci. Lo scorso anno abbiamo ricevuto 65 richieste contro le 50 del 2003: deleghe con valore legale di testamento pervenute, perlopiù, da cinquantenni e da giovani fra i 23 e i 30 anni. Ormai, ci sono dunque i numeri per costruire anche nella Bassa, magari attraverso un consorzio di Comuni, un forno crematorio senza dover ricorrere a quelli in funzione a Verona e a Mantova». […]

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