(fonte: la Gazzetta di Parma)
L’Assemblea generale dell’Onu ha approvato a maggioranza una dichiarazione ( non vincolante) che dovrebbe impegnare i Paesi del mondo a proibire tutte le forme di clonazione umana, compresa la clonazione di embrioni per la ricerca sulle cellule staminali. La dichiarazione, appoggiata dagli Usa, dall’Italia, dalla Santa Sede e da molti Paesi a maggioranza cattolica, è passata con 84 voti a favore e 34 contrari, con 37 astensioni. Una vittoria per Washington e Roma che ha spaccato l’Onu e la stessa Europa. Belgio e Gran Bretagna, entrambi favorevoli assieme alla Cina e a Singapore alla clonazione terapeutica, hanno preannunciato che i loro scienziati non si sentiranno vincolati dal testo varato: «Invece di unirci questo documento ci divide», ha commentato dopo il voto il rappresentante belga, che nella mediazione delle ultime settimane era stato il portavoce dell’ala radicale pro-ricerca. Negli anni scorsi l’amministrazione Bush aveva spinto per una proposta di trattato sul bando totale alla clonazione. Lo sbarramento di una buona parte dell’Onu ha però indotto a più miti consigli e all’adozione di una raccomandazione senza vincoli legali per i Paesi membri. Il testo finale, elaborato su una proposta di compromesso introdotta dall’Italia lo scorso novembre per sbloccare la situazione di aperto confronto tra schieramenti, richiede comunque ai Paesi di fare i conti con indicazioni precise e in particolare di «proibire tutte le forme di clonazione umana».