(di Maurizio Costanzo. Fonte: il Messaggero)
L’attualità, legata al rientro in Italia di Giuliana Sgrena e alla morte di Nicola Calipari, ha fatto scivolare la notizia di quel primario italiano che, ammalato terminale di cancro, con il figlio in coma da tempo per un incidente credo di motorino, ha ucciso la moglie, il figlio e se stesso riproponendo con violenza il tema della eutanasia. Penso che se ne debba parlare in maniera seria e costruttiva e non si debba continuare ad assistere a stragi altrimenti evitabili. Si compiono tragedie internazionali (pensiamo a quanto accaduto di recente a Bagdad) ma anche tragedie all’interno delle famiglie. Tragedie che nascono e muoiono tra quattro pareti. Torno a chiedere ancora una volta che il problema dell’eutanasia, con tutti i paletti che si riterranno necessari, venga affrontato.