(di Carlo Macrì. Fonte: il Corriere della Sera)
La Chiesa contro Vattimo. La decisione del filosofo torinese di candidarsi a sindaco di San Giovanni in Fiore, cittadina di ventimila anime nella Sila cosentina, ha fatto arrabbiare due parroci locali, don Emilio Salatino e padre Marcellino Vilella. In una lettera indirizzata all’arcivescovo della diocesi di Cosenza, Salvatore Nunnari, il portavoce della lista «Vattimo per la città», Emiliano Morrone, lamenta «l’ostracismo dei due sacerdoti che definiscono Vattimo pericoloso per i giovani, indegno e nemico della Chiesa». Padre Vilella, in particolare, aggiunge Morrone, durante un’omelia, ha «sostenuto che la cultura va bene fino ad un certo punto, oltre il quale rappresenta il male sociale». Per la Chiesa di San Giovanni in Fiore, Vattimo rappresenterebbe insomma «il diavolo che viene da Torino, per promuovere l’ateismo, portare i giovani alla perdizione, attaccando Dio». La risposta del filosofo è secca e senza accenni polemici. «L’idea fondamentale, oggi, è quella di una cristianità che debba esprimersi nella forma del dialogo, senza arroccamenti di tipo dogmatico, come quelli manifestati nei miei confronti». L’atteggiamento della Chiesa contro Gianni Vattimo non sarebbe isolato nella comunità silana. Durante le elezioni provinciali del 2004, ricorda Emiliano Morrone, padre Salatino avrebbe detto che la candidata dei Comunisti Italiani, Maria Guzzo, si sarebbe dovuta astenere dal leggere il Vangelo solo perché iscritta al partito di Diliberto. La candidatura di Gianni Vattimo a sindaco di San Giovanni in Fiore è nata quasi per caso su proposta di un gruppo di giovani.
[NDR: l’On. Franco Grillini ha tempestivamente presentato un’interrogazione parlamentare a in merito a questa squallida vicenda, facendo esplicito riferimento all’articolo 24 del Concordato del 1929 recita: “La Santa Sede, in relazione alla sovranità che le compete anche nel campo internazionale, dichiara che essa vuole rimanere e rimarrà estranea alle competizioni temporali”. L’interrogazione è stata sottoscritta anche dagli onorevoli Katia Zanotti, Marisa Abbondanzieri, Alba Sasso, Marida Bolognesi, Severino Galante, Mauro Bulgarelli, Luana Zanella, Tiziana Valpiana, Katia Bellillo e Giuseppe Sgobio.]