(di Cristiano Del Riccio. Fonte: la Gazzetta del Mezzogiorno)
La vicenda di Terri Schiavo sta spingendo migliaia e migliaia di americani a mettere nero su bianco, con particolari forme di testamento, la loro volontà in una analoga situazione di vita o morte. La donna della Florida, da 15 anni in stato vegetativo, non aveva lasciato alcuna indicazione scritta in materia. La mancanza di un «living will» (il termine usato negli Usa per questo tipo di testamenti) ha innescato la tragica battaglia legale tra il marito Michael (che desidera che sia lasciata «morire in pace») ed i genitori di Terri (che vogliono invece tenerla in vita). Il 75 per cento degli americani non hanno mai espresso in un documento legale il loro desiderio in materia. Ma le cose stanno cambiando sulla scia emotiva del caso Schiavo: milioni di famiglie stanno discutendo la vicenda e migliaia sono già corsi ai ripari compilando documenti dove vengono specificati i trattamenti medici che desiderano ricevere nel caso di malattie terminali o in condizioni che impediscano di far conoscere la loro volontà. La tragedia di Terri ha fatto squillare senza sosta i telefoni di organizzazioni come «Aging with Dignity» (Invecchiare con Dignità) che forniscono gratuitamente documenti legali che chiariscono, passo per passo, i desideri delle persone che un giorno potrebbero finire in situazioni analoghe a quelle della donna della Florida. […] Un sondaggio effettuato dalla ABC rivela che il 70 per cento degli americani considera «non appropriato» l’intervento del Congresso nella vicenda Schiavo. Rispondendo ad un’altra domanda il 67 per cento ha detto di ritenere che i parlamentari impegnati nel caso di Terri stiano agendo più per motivi di vantaggio politico che per ragioni di principio. I dati hanno un margine di errore del 4,5%. Inoltre, il 63% del campione sostiene che la decisione di rimuovere le sonde presa dai magistrati della Florida è stata giusta. Il sondaggio indica che anche tra i conservatori e gli evangelici il sostegno all’intervento del Congresso e del presidente Bush nel caso non arriva alla maggioranza.