(Fonte: daw.ilcannocchiale.it )
[…] Prima sorpresa: nel protocollo scopriamo che la Regione non farà nessuna assunzione. La stampa aveva semplificato troppo: in realtà Formigoni ha fatto qualcosa di molto più grave. Impone l’assunzione di sacerdoti alle aziende sanitarie locali, alle aziende ospedaliere e, in generale, a tutte le altre strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, nonché le strutture pubbliche e private accreditate dedicate allo svolgimento di servizi alla persona, anche di carattere assistenziale. Chiaro? Una imposizione di massa. Formigoni ha fatto scrivere nel protocollo anche i dettagli dell’asssunzione: il contratto sarà di durata indeterminata, a tempo pieno o parziale. Ma atttenzione, saranno sì gli enti gestori ad assumere formalmente i sacerdoti, ma l’indicazione del nome verrà fatta dall’ordinario diocesano. Nasce così un grande, qualificato ed elitario ufficio di collocamento Regione-Chiesa a chiamata diretta. Ovviamente anche la sostituzione (non si parla di licenziamento, magari qualcuno rischia di offendersi, solo un operaio può essere licenziato) è decisa dal solo ordinario diocesano. E anche la gestione dell’assistenza religiosa è esercitata dal sacerdote con dipendenza esclusiva dall’ordinario diocesano. Insomma, tutto dipende da questo ordinario diocesano, tutto: dall’indicazione del nome all’assunzione, dalla gestione dell’assistenza all’eventuale licenziamento (scusate, sostituzione). E l’ente gestore che fa? Paga, naturalmente. Seconda sorpresa: i sacerdoti possono essere coadiuvati da altri soggetti, anche occasionalmente. Il protocollo aggiunge “senza oneri per l’ente gestore”. Ma non poteva non proseguire con “salvo l’eventuale rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate”. Tutti noi sappiamo quanto la voce rimborso spese sia qualcosa di incontrollabile… Terza sorpresa: ai sacerdoti spetta anche un’abitazione. Messa a disposizione da chi? Dall’ordinario diocesano? No, naturalmente no: sarà compito dell’ente gestore. Formigoni e Tettamanzi specificano nel protocollo che l’abitazione deve essere “adeguatamente arredata”. […]