Napoli, la devozione col botto

(Fonte: Repubblica.it)
Come una bomba, trenta chili di “botti” sono esplosi a Napoli, davanti ad una chiesa nel quartiere di Fuorigrotta. Un morto e dieci feriti, di cui quattro gravi, sono stati ricoverati all’ospedale Cardarelli e al Fatebenefratelli. I fuochi artificiali dovevano servire per i festeggiamenti in onore della Madonna dell’Arco. Erano legati su uno scooter. Una curva presa male e la moto è scivolata a terra. I pacchi con i fuochi artificiali, sfregando sull’asfalto, sono esplosi. La vittima giudava lo scooter. Si chiamava Gaetano Reder, 27 anni, era stato già arrestato nel marzo di un anno fa proprio per detenzione di fuochi pericolosi. Suo nipote, Mario di 13 anni, che era con lui sul motorino, rischia l’amputazione di una gamba. I feriti più seri sarebbero 5 o 6 mentre altre persone hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari per contusioni più lievi o perchè in stato di choc. […] Chi conosceva Gaetano Reder, la vittima del tragico incidente, lo ricorda da sempre devoto alla Madonna dell’Arco: Gaetano era addirittura il presidente del gruppo che, nel rione popolare dello stadio San Paolo, organizza ogni anno la festa. Proprio davanti a casa sua, è allestito il palco per la festa di domani sera. Alessio, 20 anni, era un suo amico: “Gaetano era un ragazzo devoto e responsabile, il più devoto e il più responsabile di noi. Per questo motivo si occupava personalmente dei fuochi, proprio perché non succedessero incidenti. E invece…”

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