(di Francesco Antonini. Fonte: il Gazzettino)
Il nuovo regolamento comunale di polizia mortuaria – che deve ancora ripassare in commissione per la discussione dei numerosi emendamenti proposti dall’udc Natale Zaccuri prima di approdare in consiglio per l’approvazione – stabilisce una serie di novità anche per quanto riguarda la cremazione. Come è noto, questa pratica si sta diffondendo in Italia, e Udine non fa eccezione. È già oggi possibile, nella nostra città, affidare ai familiari l’urna con le ceneri della persona defunta. Naturalmente con una serie di obblighi: innanzitutto l’autorizzazione “che indicherà il luogo in cui i familiari intendono conservare l’urna”. In caso di mutamento di destinazione, è poi necessario chiedere l’autorizzazione al trasporto e alla conservazione in un nuovo sito. Ma il regolamento stilato dagli uffici retti dall’assessore comunale Lorenzo Croattini va oltre. Il testo infatti contiene già alcune disposizioni sulla dispersione delle ceneri che in questo momento non sono ancora applicabili, ma lo diventeranno nel momento in cui sarà perfezionata la legge nazionale 130 del 2001, come ha ricordato in commissione lo stesso assessore Croattini. La dispersione delle ceneri del defunto sarà possibile in diverse modalità: “all’interno dei cimiteri, nelle aree a ciò destinate dal piano regolatore cimiteriale, se adottato”, oppure nelle aree cimiteriali individuate con ordinanza del sindaco. Ma le ceneri potranno essere disperse anche al di fuori dei cimiteri, “all’aperto, in natura o in aree private”, in quest’ultimo caso con il consenso scritto del proprietario dell’area. L’unico vincolo è il divieto di disperdere le ceneri nei centri abitati. Potranno disperdere le ceneri il coniuge, un altro familiare, l’esecutore testamentario oppure, se manca l’accordo tra questi soggetti, personale autorizzato dal Comune. Tra le altre novità del regolamento in fase di approvazione, c’è la possibilità di seppellire nei cimiteri di Udine non solo i cittadini residenti e le persone decedute in territorio comunale (come stabilivano le norme precedenti) ma anche il parente di primo grado o il coniuge di un cittadino residente. L’articolo 27 stabilisce poi in modo esplicito – a beneficio delle tante richieste giunte al Comune in questi ultimi anni – che «sono ammesse nei cimiteri comunali le salme di coloro che erano residenti nel Comune di Udine prima di una loro accoglienza in una struttura residenziale per anziani situata al di fuori del comune». Il caso classico è quello di una persona anziana che è sempre vissuta a Udine ma che ha passato gli ultimi anni di vita in una casa di riposo fuori dalle mura cittadine, perdendo in questo modo la residenza in città dove però continuano a vivere i figli. Durante la prima discussione in commissione Territorio e ambiente, l’assessore Croattini ha proposto egli stesso una correzione al testo dell’articolo 7, laddove si consente nella camera ardente «l’esecuzione di trattamenti di imbalsamazione e di tanatoprassi». Croattini ha chiesto di aggiungere le parole “secondo le tariffe stabilite”, precisando dunque che tali servizi – a quanto pare sempre più richiesti – hanno un prezzo.