I nuovi crociati americani

Su “La Repubblica” di oggi è stato pubblicato un lungo e interessante editoriale di Paul Krugman. Ne riportiamo l’inizio: “Le società democratiche fanno fatica a gestire gli estremisti nel loro seno. Il desiderio di mostrare rispetto per le convinzioni degli altri si trasforma troppo facilmente in rimozione. Nessuno vuole parlare della minaccia rappresentata da coloro le cui convinzioni comprendono il disprezzo per il sistema democratico stesso. È un problema che possiamo vedere chiaramente in altri paesi, l´Olanda, a esempio, dove la cultura della tolleranza ha portato la nazione a ignorare l´influenza crescente degli estremisti islamici, fino a quando non hanno cominciato a uccidere. Ma è un discorso che vale anche per gli Stati Uniti, dove gli estremisti pericolosi appartengono alla religione e al gruppo etnico maggioritari, ed esercitano una grande influenza politica. Prima di vedere i sondaggi, Tom DeLay ha dichiarato che «Dio ci ha dato Terri Schiavo per aiutarci a rendere più visibile quello che sta succedendo in America». Adesso, lui e il suo partito, scioccati dalla reazione negativa dell´opinione pubblica alla loro intromissione nella faccenda, vogliono passare oltre. Ma non glielo consentiremo. È vero, il caso Schiavo è un´occasione per gettare luce su quello che sta succedendo in America. Sta succedendo che si è instaurato un clima di paura per chi cerca di far rispettare leggi contrastate dagli estremisti religiosi. Randall Terry, portavoce dei genitori di Terri Schiavo, non ha ucciso nessuno, ma un suo ex stretto collaboratore nel movimento antiabortista sta scontando una pena detentiva per aver ucciso un medico. George Greer, il giudice del caso Schiavo, deve girare scortato da guardie del corpo armate. Sta succedendo anche che si stanno facendo strada politici pronti a violare lo spirito della legge, se non ancora la lettera, per venire incontro alla destra religiosa. […]

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