Il papa e la politica

Luigi La Spina sulla Stampa
La Stampa di oggi pubblica un interessante articolo di Luigi La Spina sull’opera “politica” di Giovanni Paolo II. Ne riportiamo la conclusione: “Ancor più importante è l’abbattimento dello steccato laicista in Italia che si realizza come conseguenza della politica di Giovanni Paolo II. La sua visione, totalmente priva di pregiudizi tra gli schieramenti partitici, al limite della spregiudicatezza ideologica, puntata esclusivamente alla ricerca di uomini che sostengano i principi cattolici e non che professino solo appartenenze confessionali, suscita una vera e propria corsa all’accreditamento nei confronti della Chiesa. Il disgelo del «pacchetto», meglio, del «paccone» elettorale patrimonio della Dc suscita cupidigie insospettabili. Il Papa e la Chiesa italiana assistono a questo fenomeno con distaccata, forse anche cinica, attenzione. Consapevoli che tali conversioni al supermarket cattolico italiano raramente sono frutto di laceranti meditazioni interiori o di effettivi drammi di coscienza e spesso sono opportunismi di potere, bric-à-brac di convenienze pratiche. Eppure, non respingono mai compagni di strada sorprendenti per arrivare all’obiettivo di ottenere leggi che, nella bioetica, nella morale sessuale, in campo educativo recepiscano il messaggio cattolico. Si assiste così, all’inizio del nuovo millennio, a un grande rimescolamento del panorama politico, culturale, sociale in Italia, in virtù della politica di un papato tra i più lunghi e innovativi della storia della Chiesa. L’eredità di Giovanni Paolo II, anche in questo campo, è imprevedibile. Per i credenti, sarà raccolta, al prossimo Conclave, da chi saprà sostenerla ed accrescerla. Per gli altri, sarà un lascito controverso, foriero di problemi. Per tutti, non sarà facile né accettarlo né rinnegarlo”.

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