Al Senato un no alle nozze gay

Giulio Maria Corbelli su www.gay.it
È stato approvato ieri al Senato, nell’ambito della discussione del Trattato Costituzionale Ue, un ordine del giorno presentato dal vice capogruppo dell’Udc al Senato Maurizio Eufemi che escluderebbe il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Nell’articolo II-69 del Trattato il diritto a contrarre matrimonio e formare una famiglia viene riconosciuto a chiunque. Secondo Eufemi questo e altri articoli «in materia di vita familiare e vita professionale, non sono coerenti con i princìpi rinvenibili negli atti internazionali in materia di diritti umani e nella tradizione costituzionale italiana; in particolare la formulazione adottata dall’articolo II-69 – ribadisce Eufemi – si discosta da quella comunemente accettata in sede internazionale secondo cui ‘uomini e donne in età adatta hanno diritto di sposarsi’». L’esponente dell’Udc ha anche polemizzato con i cattolici del centrosinistra che non hanno votato il suo ordine del giorno. «Abbiamo messo in chiaro – dice – che chiunque afferma che il principio di non discriminazione implichi il matrimonio gay è chiaramente contro la Costituzione. Che la sinistra europea stia pensando a questo, basti solo pensare al caso Buttiglione, è di tutta evidenza. È una vergogna che parlamentari italiani, soprattutto quelli che si richiamano ai valori cristiani, non abbiano adeguatamente difeso principi tutelati dalla Costituzione». «Sottovalutazione della posta in gioco o evidente ambiguità? – conclude – Riteniamo che la faziosità sia talmente tanta da offuscare valori comuni che vanno difesi insieme al di là degli schieramenti». Ad Eufemi risponde il deputato DS Franco Grillini, scagliandosi contro quella che definisce la «destra ‘geriatrica’ al Senato: «il testo della Costituzione Ue parla chiaro: ognuno ha diritto ad una famiglia – afferma Grillini – Ovviamente questo ordine del giorno non avrà la benché minima influenza sull’applicazione del testo stesso che ha già trovato in Europa concreta attuazione nell’approvazione di leggi che riconoscono i diritti degli omosessuali». «Ancora una volta – prosegue – sulla Costituzione italiana si dicono falsità: l’articolo 29 non dice affatto che non si possono riconoscere altre forme familiari e non dice nemmeno, per chi sa leggere, che una famiglia deve essere composta da due persone di sesso diverso. In Italia proponiamo il Patto civile di solidarietà che si rappresenta come strumento di garanzia per i momenti difficili della vita tra due persone conviventi. La legge è attualmente in discussione in Commissione giustizia alla Camera dei Deputati ed è sperabile – conclude Grillini – si arrivi ad un voto positivo entro fine di questa legislatura». […]

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