Meno battezzati e sposati in chiesa, meno fedeli alla messa domenicale, mentre crescono i matrimoni civili e i divorzi. Sono i dati contenuti nel ‘Rapporto sulla laicita”, stilato dalla fondazione Critica Liberale e dalla sezione ‘nuovi diritti’ della Cgil e anticipato dal settimanale ‘L’espresso’. Cifre che sembrano stridere con le immagini che hanno accompagnato in questi giorni la malattia, l’agonia, la morte e i funerali del Papa, con folle oceaniche convenute a Roma per rendere omaggio a Giovanni Paolo II e che ancora oggi si mettono in fila per visitare il suo sepolcro. Cifre che disegnano i contorni di un’Italia meno cattolica di quanto si potrebbe dedurre dai grandi eventi religiosi, dal Giubileo al prossimo Conclave. In particolare, nel decennio che va dal 1991 al 2001, la percentuale dei praticanti italiani che ogni domenica assiste alla santa messa e’ scesa dal 39,2% al 34,8%, quella dei neonati battezzati e’ calata da 89,9% a 86,1% mentre su mille cattolici di ogni eta’ 8,57 hanno fatto la prima comunione nel 2001 (dieci anni prima erano stati 9,93). In declino i matrimoni religiosi, passati da 257.555 a 190.888 e non e’ una questione di calo demografico, visto che nello stesso periodo i matrimoni civili sono aumentati da 54.506 a 70.016. Parallelamente, aumentano anche i divorzi, da 23.015 a 32.861.
Lancio AdnKronos