Cade il tabù, in tv il film di Van Gogh

Islamici invasori d’Europa. «Siamo sotto scacco?». «L’Europa è sotto scacco?», ripete Gigi Di Meo, signore brizzolato, direttore di TelePordenone , mentre conduce con piglio e toni alti il programma dedicato al cortometraggio di Theo van Gogh. Con lui, in studio l’onorevole leghista Eduard Ballaman, promotore dell’iniziativa («Non presentare il film, avrebbe significato cedere al terrorismo»), Bruno Ambrosio, presidente della Fondazione dedicata a Pim Fortuyn e il giornalista Fausto Biloslavo. Il filmato, «censurato» dallo stesso produttore, e arditamente portato in Italia da una tivù di provincia, non è ancora in onda, e già arriva la prima telefonata. È una signora olandese, che vive a Trieste. Parte all’attacco e contesta il taglio della trasmissione, volta, sostiene lei, a «demonizzare» l’Islam. «Dimenticate – afferma – che, dopo l’11 settembre, in Olanda la campagna anti-musulmani si è fatta rovente». Questa sarebbe l’origine dell’imbarbarimento nella società multiculturale del laico Paese dei tulipani. Dialogo concitato, l’olandese continua nella sua tirata veemente («i fanatici siete voi»), Di Meo contrattacca. Chiama un’altra telespettatrice, rimbecca la prima, e siamo uno pari. Via al breve film. Qualche minuto, e si torna al dibattito. Un tale, in diretta, grida: «Maometto è un impostore». E un altro: «Bisogna conoscere tutto il diritto islamico». Voce femminile: «I nostri migranti, in passato, hanno portato cultura, gli islamici portano barbarie e inciviltà». (Fuori onda, con frasi irrepetibili, chiamano alcuni magrebini indignati contro il film e la trasmissione).
Fonte: il Corriere della Sera

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