La polizia afghana ha arrestato sei persone coinvolte nell’uccisione di Amina, la giovane di 29 anni lapidata per adulterio nella provincia di Badakhshan. A decretare la sentenza di morte sarebbe stato un mullah locale, Mohammed Yusuf, ma la vicenda è ancora poco chiara: pare che Amina in realtà non sia stata lapidata ma picchiata dai parenti e poi uccisa con colpi d’arma da fuoco. I fermi sono stati compiuti mercoledì all’arrivo della delegazione del ministero dell’Interno che indaga sull’episodio, il primo del suo genere di cui si sia avuta notizia dalla caduta del regime talebano a fine 2001. I fermati saranno processati a Kabul.
Fonte: il Corriere della Sera