A ciascuno “deve essere lasciato il diritto di decidere come morire”. Ne e’ convinto il professor Stefano Rodota’, che a lungo ha presieduto l’Autorita’ garante per la protezione dei dati personali e secondo il quale e’ oggi fondamentale “accelerare fortemente la disciplina sul cosiddetto testamento di vita, per consentire a ciascuno di stabilire e scegliere cio’ che gli accadra”’.
“Le modalita’ – ha affermato Rodota’ a margine di un convegno dedicato al tema del corpo e la dignita’ della persona – non dovranno essere restrittive e, soprattutto, bisognera’ dare al testamento di vita una buona diffusione sociale per permettere alla gente di conoscere la questione. È cioe’ molto importante la consapevolezza sociale e spero si possa lavorare in questo senso: Credo – ha sottolineato – che debba essere assolutamente lasciato a ciascuno il diritto di decidere come morire”. Rodota’ ha inoltre auspicato che nella discussione del provvedimento, attualmente fermo in Parlamento, “non ci siano idee restrittive, che pure qualcuno ha ventilato, e che renderebbero poi molto difficile l’utilizzazione di questo strumento”. Quindi, un invito: “Rimettiamo, con tutte le garanzie del caso, alle persone interessate – ha concluso Rodota’ – il diritto di stabilire che cosa accadra’ qualora ci si trovi di fronte a situazioni di gravita’ come quelle di cui si discute in questi giorni, dal caso Terri Schiavo a quello di Salvatore Crisafulli”.
Fonte: Yahoo Notizie