Referendum, l’incognita degli italiani all’estero

I promotori dei referendum del 12 giugno sulla procreazione assistita dovranno fare i conti, per il raggiungimento del quorum, con gli italiani residenti all’estero che hanno conservato il diritto di voto. Il loro numero, ancora in via di definizione, come ha detto ieri il ministro dell’Interno Pisanu, ma stimabile intorno ai due milioni, è destinato ad alzare la soglia della metà più uno degli elettori il cui raggiungimento renderà valida la consultazione. […] Le parole del titolare del Viminale hanno messo in agitazione il comitato promotore dei quattro referendum, il cui tesoriere, il ds Lanfranco Turci, si è detto allarmato per «il non ancora completato aggiornamento delle liste elettorali». Ricordando che all’estero, per il referendum del 12 giugno, si comincerà a votare già dal 20 maggio, Turci ha evidenziato il rischio che «venga inserita tra gli aventi diritto anche gente non più in vita o che non ha più diritto al voto». Intanto, la mobilitazione per i 4 sì ai referendum sulla procreazione è stata annunciata da Fassino alla segreteria dei Ds. Per la Quercia, «non sarà una battaglia tra centrodestra e centrosinistra, ma una grande occasione di partecipazione democratica, di confronto, che attraverserà gli schieramenti su temi che riguardano i valori, i diritti civili e le libertà individuali». […]
Fonte: il Messaggero

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