Il governo guidato da Josè Luis Rodriguez Zapatero ha approvato la riforma della legge sulla procreazione assistita. La riforma arriva dopo un ampio dibattito sia nel parlamento madrileno sia nel Paese. Ne viene fuori una legge che consente ciò che in Italia è vietato: la fecondazione eterologa, ad esempio, viene concessa anche se solo attraverso il ricorso ai centri autorizzati di ovuli e spermatozoi di donatori per i quali viene stabilito un apposito albo. La ricerca sulle cellule staminali embrionali – altra richiesta dei referendari italiani – viene esplicitamente permessa. E così pure la diagnosi pre-impianto sull’embrione. Anzi, in Spagna viene contemplato anche un caso che in Italia non sarebbe previsto neppure con la vittoria dei quattro sì nel referendum del 12 e 13 giugno. Si tratta di una eventualità specifica: quando una coppia ha un figlio con una malattia che può essere curata attraverso il ricorso a cellule staminali embrionali compatibili. In questo caso in Spagna viene consentito alla coppia di concepire un altro figlio con la fecondazione assistita in modo da selezionarlo geneticamente per essere in grado anche di donare il suo codice genetico “sano” al fratello, per curarlo. In questo caso si va oltre la semplice diagnosi di preimpianto. Ma solo in questo caso è prevista una selezione genetica dell’embrione. […]
Fonte: l’Unità