[…] È evidente che, se la pulizia delle liste elettorali è doverosa in caso di elezioni politiche e amministrative, è addirittura indispensabile in caso di referendum, per la cui validità è fissato un quorum , la metà più uno degli iscritti. Tutti gli iscritti fasulli – scomparsi, morti, duplicati, inventati, irreperibili – vanno furfantescamente nel conto dei non votanti, e rendono assai più problematico il raggiungimento del quorum. Voglio pensare che stavolta non corriamo il rischio del 1999, perché il non raggiungimento del quorum è obbiettivo di una parte del mondo ecclesiale, che, essendo timorato di Dio, non può permettersi di fare peccati, né approfittare dei peccati altrui di truffa od omessa vigilanza. Fra il nostro interesse laico ad avere uno Stato efficiente e l’interesse ecclesiastico ad avere uno Stato non peccatore, dovremmo poter dormire fra quattro guanciali. Tuttavia, siccome a pensar male si fa peccato ma talvolta s’indovina, come ci ha insegnato uno statista cattolico, sarà bene che i cittadini, interessati al raggiungimento del quorum, e anche quelli interessati a non raggiungerlo ma con mezzi onesti, vigilino nei loro comuni, controllando le liste elettorali, che sono pubb liche, e denunciando all’autorità giudiziaria i casi di “morti e fantasmi” ancora iscritti o, come li chiama Pisanu, i “casi controversi”. […]
Federico Orlando su Articolo 21