A tre settimane dal voto, l’esito dei referendum sulla fecondazione assistita appare ancora altamente incerto. Tutti i dati sembrano confermare che la vera battaglia, ancora una volta, si giocherà sul raggiungimento del quorum: una elevata porzione di elettorato è infatti ancora sospesa tra voto e non-voto. Proiettando invece lo sguardo alla sfida elettorale del 2006, i trend elettorali vedono un ulteriore rafforzamento del centrosinistra, sulla scia del successo alle regionali. L’“effetto-Catania” sembra essersi riassorbito, sul piano nazionale, nel giro di pochi giorni. Sono questi i dati salienti che emergono dalla terza indagine dell’Atlante politico, realizzato da Demos-Eurisko per la Repubblica. I referendum del 12-13 giugno. L’astensione è, senza ombra di dubbio, uno dei fenomeni più difficili da “catturare” attraverso i dati di un sondaggio. Troppi sono i fattori che concorrono a distorcere il risultato delle interviste: “rumori” che, nel caso dei referendum, tendono addirittura ad amplificarsi, in virtù della specificità di questo tipo di consultazione (e della relativa “unicità” di ogni appuntamento referendario). Circa il 36% degli italiani si dice intenzionato a recarsi alle urne per i referendum sulla fecondazione assistita, e un altro 4% propende per la partecipazione al voto. L’area dell’astensionismo comprende, invece, il 30% degli intervistati. Si tratta – come anticipato – di un dato da valutare con estrema cautela. Gli elettori, innanzitutto, palesano ancora un certo disagio nel manifestare l’intenzione di disertare le urne. Permane, inoltre, un’ampia porzione di indecisi, prossima al 30%. […]
Roberto Biorcio e Fabio Bordignon sulla Repubblica