«Non condividiamo le posizioni della Fallaci, ma le norme sui reati di opinione vanno cambiate». Il giorno dopo la decisione del gip di Bergamo che ha di fatto rinviato a giudizio la scrittrice per vilipendio della religione islamica, anche la sinistra si schiera. E Luciano Violante, capogruppo dei Ds alla Camera, annuncia che già il mese prossimo inizierà la discussione delle necessarie riforme. «Proprio oggi – dice – la conferenza dei capigruppo ha messo in calendario i lavori per fine giugno. Le leggi attuali sono antiquate, rispondono ancora alla logica di una società monolitica che obbedisce all’opinione prevalente. Una società moderna deve darsi regole nuove e speriamo che si faccia in fretta». Sul caso Fallaci, Violante condivide la posizione del pm di Bergamo che aveva chiesto l’archiviazione della denuncia: «Lei usa toni molto radicali, ma è una libera manifestazione del pensiero». Si spinge più in là Luigi Manconi, responsabile nazionale del Dipartimento Diritti civili dei Ds, che giudica «un fatto assai grave» il rinvio a giudizio della scrittrice. «Non c’è il minimo dubbio – spiega – che nei libri recenti della Fallaci si trovino affermazioni “apparentemente crude, dure, astiose e sprezzanti verso popoli, culture, religioni diverse da quelle occidentali”. Per la verità quelle frasi sono una gravissima offesa alla religione islamica. Ma, detto questo – continua Manconi -, è pacifico che le affermazioni della Fallaci vadano discusse e criticate, anche con asprezza, solo ed esclusivamente sul piano dialettico: il reato d’opinione è e deve restare un ferro vecchio, le cui tracce residue vanno cancellate al più presto dal nostro ordinamento». […]
Luigi Corvi sul Corriere della Sera