A 20 anni, distrofico, si batte per il sì ai referendum. Alessandro Frezzato è uno dei testimonial radicali della battaglia sulle staminali «Per ora so soltanto che ho un male davvero incurabile. Ma secondo voi, questa non è una buona partenza per provare a vivere?». Alessandro Frezzato ha ventanni, studia filosofia, dipinge acquerelli, scrive su “Quaderni radicali” e sta per pubblicare un libro, la raccolta dei suoi interventi dell’ultimo anno. Alessandro è malato da quando è nato, una grave distrofia muscolare che da una decina d´anni lo costringe su una sedie a rotelle e, ora, lo obbliga ad usare il respiratore per vivere. Le parole arrivano da lontano, ma si capiscono benissimo, così come si capisce benissimo che Alessandro è contento di esserci, nel grande appartamento luminoso che affaccia su corso Taranto, ma anche quando esce, manifesta in favore della ricerca sulle staminali, raccoglie firme, va a lezione a Palazzo Nuovo. Ogni mattina, si veste come se le sue limitazioni non ci fossero, jeans colorati, una bella camicia sotto il gilet di maglia, le sneaker rosse ai piedi che non possono appoggiarsi a terra. […]
L’intervista di Vera Schiavazzi di Repubbica sul sito del Comitato promotore