I soldi dell’otto per mille stanno finanziando i comitati per il non voto? Il senatore Passigli ha presentato un’interpellanza al Governo nella quale, alla luce della ricca campagna a favore dell’astensione nel refrendum sulla legge 40, si ipotizza che possa essere stata pagata, almeno parzialmente, da fondi provenienti dalla quota otto per mille IRPEF attribuito alla Conferenza Episcopale italiana. Nell’interpellanza, rivolta al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’interno, Passigli chiede se si possa escludere con certezza che dei 936 milioni di euro attribuiti con l’otto mille alla CEI una quota, più o meno consistente, non sia stata destinata al finanziamento dei comitati che hanno assunto la posizione astensionistica della Conferenza Episcopale Italiana. Passigli, inoltre, invita il governo, soprattutto nelle attuali condizioni critiche della finanza pubblica, a rivedere la disciplina dell’otto per mille versando, alle varie chiese, solo le somme esplicitamente attribuite dai contribuenti e conservando allo Stato le somme residue. Oggi invece, nel caso di mancata indicazione, i proventi dell’otto per mille vengono distribuiti tra i vari destinari sulla base delle percentuali ricavate da quanti, tra i contribuenti, operano tale scelta. Inutile sottolineare – conclude Passigli – che l’eventuale utilizzo diretto o indiretto di fondi di denaro dei contribuenti per la campagna astensionista sarebbe gravissimo.
Dal sito del comitato per il Sì al referendum