[…] Mentre poi in Italia in tanti si genuflettono davanti alla energica chiamata astensionista del presidente della Crei Ruini, ecco che allora è proprio dalla tanto a torto sospettata Turchia, che proviene la notizia che fa tirare un sospiro di sollievo. Ieri, infatti, il presidente turco Ahmet Necdet Setzer ha posto il veto formale alla legge di riforma del codice penale, dato che essa violerebbe il precetto costituzionale a garanzia della piena laicità delle istituzioni. È stata la depenalizzazione per il reato di tenere corsi religiosi senza approvazione del governo, a far scattare il veto presidenziale: prima era punito con la detenzione, ora sarebbe bastata una semplice ammenda. […] Il governo guidato dal premier musulmano Tayyip Erdogan – giunto alla vittoria “rifondando” il partito del Benessere precedentemente sciolto dalla Corte costituzionale per analoghe ragioni di difesa della laicità – credeva con questa riforma di tenersi buona l’ala estrema che confina col fondamentalismo, e critica l’esecutivo per eccessiva propensione occidentalista. Ma il presidente Sezer non ha deviato neanche di un millimetro, e ha detto no. Era una delle condizioni poste proprio dall’Europa, una riforma dei codici turchi coerente e vicina ai nostri ordinamenti. […]
Fonte: il Riformista