Referendum: appello di 78 professori universitari

“La nascita di un bambino voluto dai genitori è un bene prezioso e il modo in cui avviene la nascita o il concepimento non annulla né sminuisce questo grande valore. Solo inveterati pregiudizi contro le tecniche o le novità possono indurre a credere che solamente il concepimento conseguente al rapporto sessuale sia dignitoso e moralmente accettabile. Le tecniche di fecondazione assistita rappresentano un progresso medico e morale in quanto consentono alle persone di avere figli in maniera responsabile. La 40/2004, di conseguenza, è una legge oscurantista perché limita fortemente la libertà personalissima di procreare, sia scoraggiando il ricorso alla fecondazione in vitro per il fatto di imporre – contro ogni indicazione medica – alle donne che la richiedono ripetute stimolazioni ormonali, sia vietando la donazione dei gameti a chi non ha altro modo per avere un figlio”.
Comincia così l’appello firmato da 78 bioeticisti, filosofi, giuristi e studiosi di scienze umane, tra cui: Bartolommei Sergio (Università di Pisa) , Barni Mauro (Università di Siena) , Boniolo Giovanni (Università di Padova) , Borsellino Patrizia (Università dell’Insubria) , Corbellini Gilberto (Università La Sapienza, Roma) , D’Amico Marilisa (Università degli Studi di Milano) , Defanti Carlo Alberto (Neurologo, Bergamo) , D’Orazio Emilio (Centro Studi Politeia, Milano) , Ferraris Maurizio (Università di Torino) , Giorello Giulio (Università di Milano) , Jori Mario (Università degli Studi di Milano) , La Vergata Antonello (Università di Modena e Reggio Emilia) , Lecaldano Eugenio (Università La Sapienza, Roma) , Mattei Ugo (Università di Torino) , Montaleone Carlo (Università degli Studi di Milano) , Mori Maurizio (Università di Torino) , Neri Demetrio (Università di Messina) , Pasini Enrico (Università degli Studi di Torino) , Pintore Anna (Università di Cagliari) , Pocar Valerio (Università di Milano-Bicocca) , Remotti Francesco (Università di Torino) , Santosuosso Amedeo (Università di Pavia) , Tranfaglia Nicola (Università di Torino).
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