Lettera di un elettore obbligato ad astenersi

Presidente Ciampi, ministro Pisanu, l’ultima volta che ho potuto votare è stato il 7 ottobre 2001. Da allora il progredire della mia patologia degenerativa mi ha impedito di esercitare quel diritto, tanto determinante per la democrazia che per renderlo possibile, lì dove è conculcato, non abbiamo esitato a inviare i nostri soldati. Sono una di quelle anime belle convinte che andare al mare non sia un’alternativa all’andare a votare. Quindi potete immaginare con quanta frustrazione abbia vissuto i giorni delle consultazioni elettorali. Oggi, non sono più disposto a subire in silenzio la frustrazione della non partecipazione a questo referendum. Questa volta non solo mi viene impedito di votare quei quattro sì alla vita, all’amore, alla speranza, al futuro, ma vengo, contro la mia volontà, arruolato tra i sostenitori di questa legge che mi offende e mi avvilisce. La mia assenza, la mia astensione verrà conteggiata insieme al nonvoto di chi va al mare, di chi di fronte ai problemi altrui reagisce con una scrollata di spalle, di quelli che vogliono imporre ad altri i propri valori e comportamenti. Io, questa volta, voglio votare! Se ciò non sarà possibile chiedo a lei, Presidente Ciampi, e a lei, ministro Pisanu, di cancellare il mio nome dalle liste elettorali: se questa Repubblica mi considera già morto, io restituirò la mia scheda elettorale.
Piergiorgio Welby sull’Unità online

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