La partita sul quorum potrebbe non chiudersi alle 15 di lunedì 13 giugno, visto che il numero esatto degli italiani all’estero che avranno votato si saprà solo successivamente. Il ministero dell’Interno intanto respinge, come chiedevano i referendari, la richiesta di alcuni astensionisti, di non diffondere i dati sull’affluenza ad urne aperte, per non influenzare la scelta degli elettori. Tanta concitazione si spiega, ovviamente, con il fatto che tutta la battaglia si gioca sul raggiungimento o meno del 50% dei votanti e che, quindi, il primo elemento su cui fare chiarezza è il loro numero esatto. Questa esigenza di chiarezza, in particolare per i residenti all’estero, era stata posta dai capigruppo dei Ds Angius e Violante al ministro dell’Interno Pisanu. E il responsabile del Viminale ha dato una risposta precisa: gli aventi diritto al voto sono 2.665.033; un numero che, sottolinea, è frutto di una «scrupolosa verifica» sulle persone «decedute, irreperibili, rimpatriate o che abbiano perso la cittadinanza italiana». La risposta del ministro non è piaciuta ai referendari, per i quali le liste sarebbero gonfiate da persone che a vario titolo non sono più elettori (500.000 secondo il Ds Calzolaio, addirittura 700.000 per il radicale Capezzone). Il fatto che gli italiani all’estero siano tanti può quindi tenere in sospeso l’esito del referendum. […]
Fonte: l’Unione Sarda