Solo qualche giorno fa il “Corriere della Sera” riportava un lungo articolo a favore del SI referendario firmato Giovanni Sartori, il noto politologo laureato in Scienze Sociali e Politiche, da anni professore emerito alla Columbia University di New York: “Andrò a votare. Non voglio essere annoverato tra le “anime morte” di chi non vota mai nemmeno per sbaglio”. […] Oggi Sartori riprende la parola e lo fa in modo assolutamente critico “Nessuno mi aveva avvisato” dichiara il politologo ai microfoni di un cronista di Repubblica, indignato per non aver potuto esercitare il suo imprescindibile diritto di cittadino: il voto. In base alla legge del 2001, il ministero dell’Interno ha, infatti, diffuso una circolare con la quale si stabilisce che ogni cittadino italiano residente all’estero deve esercitare un’opzione, circa la sede del voto. Ma Sartori obietta che “se qualcuno mi avesse avvisato, l’avrei fatto, però nessuno del consolato mi ha fatto sapere niente”. In conclusione il professore non ha potuto votare per il referendum nel suo seggio, a Firenze, perché avrebbe dovuto avvisare prima il consolato italiano a New York. […]
Il servizio di Caterina Danese è su Nuova Agenzia Radicale