«È stato un risultato deludente, ma non ci fermiamo qui. Non hanno vinto i no e quindi il Parlamento non ha le mani legate e ci sono gia’ diversi progetti di modifica della legge 40 presentati alle Camere». Il tesoriere del comitato del Sì, il diessino Lanfranco Turci, non minimizza la sconfitta ai referendum sulla procreazione medicalmente assistita («non ci nascondiamo il carattere deludente di questo risultato»), ma sottolinea che «la battaglia non è finita». Alla conferenza stampa nella sede di Via del Gesu’, per commentare l’esito della consultazione, sono presenti anche Antonio Del Pennino (Pri), Barbara Pollastrini (DS), Daniele Capezzone (Radicali), Enrico morando (Ds), Loredana De Petris (Verdi), Maura Cossutta (Pdci), Cinzia Dato (Verdi), Marco Cappato (Radicali), Monica Soldano, Vittoria Franco (DS), Tiziana Valpiana (Prc). «Ci aspettavamo un dato migliore – riconosce Turci – anche se sapevamo che il quorum era un traguardo difficile da raggiungere. Sappiamo pero’ di avere sensibilizzato l’opinione pubblica piu’ attenta e informata. E non siamo pentiti. Non siamo assolutamente pentiti di aver promosso dei referendum che hanno comunque coinvolto milioni di donne e di uomini e che hanno aperto un dibattito su temi centrali per il futuro. Consideriamo questi referendum un investimento». «Certo – prosegue l’esponente della Quercia – speravamo che si trattasse di un investimento dalla redditivita’ piu’ alta nell’immediato e così non è stato. Ma non hanno vinto i no, l’astensione consapevole e militante. Piuttosto ha vinto un altro messaggio, subliminale: lasciate perdere che sono cose che non vi riguardano. Comunque, questa non e’ una vittoria dei no, pertanto il Parlamento non ha le mani legate e puo’ tornare su questi temi correggendo la legge 40. Ricordiamo che tra gli stessi astensionisti sono stati moltissimi a dire che questa legge va cambiata. Quindi prendiamo per buone le loro parole: non finisce qui». «Non vogliamo nasconderci dietro un dito – aggiunge Antonio Del Pennino – è un risultato deludente. Ma la nostra iniziativa per cambiare la legge 40 andra’ avanti in Parlamento». Per Barbara Pollastrini, «indubbiamente e’ una sconfitta, ma e’ una battaglia che rifarei. La nostra e’ stata una campagna per correggere una legge inaccettabile e per difendere il principio della laicita’ dello Stato». «È una sconfitta del Sì – aggiunge Maura Cossutta – ma non e’ una vittoria dei no. Abbiamo perso oggi, ma torneremo su questi temi perché in futuro saranno centrali». La senatrice Loredana De Petris, dei Verdi, ha invece ricordato che «abbiamo comunque un patrimonio, costituito dai tanti cittadini che hanno votato Sì».
Dal sito del comitato per il Sì