Giorgio Villella, segretario nazionale, e Rosalba Sgroia, del comittao di coordinamento UAAR, hanno partecipato all’assemblea dei mille. Questo il testo dell’intervento di Rosalba Sgroia:
“La nostra associazione, presente su tutto il territorio nazionale, ha fatto parte del Comitato per il SI e ha attivamente partecipato alla campagna referendaria. La nostra partecipazione si è resa necessaria per tutti i motivi che sono stati esposti nelle relazioni degli illustri scienziati e politici che sono stati presenti in questa assemblea: per i valori di solidarietà, di senso civico, di libertà.
L’UAAR, www.uaar.it, unione di cittadini indipendenti, senza nessuna chiesa, per dirla con Giorello, si è costituita nel ‘91, ma già, all’indomani del Concordato craxiano dell’84, aveva ravvisato il rischio di una perdita di democrazia e di laicità dovuta all’invadenza della Chiesa Cattolica nella vita politica e nelle leggi dello Stato, facendo leva del servilismo dei governi e delle Istituzioni pubbliche, per imporre un’unica morale, per limitare la ricerca scientifica e per svilire alcuni principi della nostra Costituzione. L’UAAR, che per i suoi scopi è stata sottovalutata e snobbata anche dagli “atei devoti”, si è mossa e si sta muovendo attivamente per contrastare questo potere che, se prima era più o meno occulto, ora si è manifestato apertamente e spudoratamente, come spesso i Radicali e alcuni rari politici hanno espresso più volte e come ha espresso Michele Serra in uno dei suoi ultimi corsivi. L’Uaar, che NON vuole un ateismo di Stato, rivendica il diritto di interloquire con lo Stato, al pari delle confessioni religiose su morale , istruzione, bioetica, ecc… Promuove una concezione della vita basata su valori esclusivamente umani e su un’etica fondata sulle responsabilità individuali e sul rispetto reciproco. Vi ricordo le nostre battaglie sul crocefisso, lo sbattezzo, sull’eliminazione dell’ora di religione, lo smascheramento della legge truffaldina dell’8 per mille, ecc… e si spende per favorire la divulgazione della mentalità scientifica e razionale, per evitare che i cittadini, chiamati a decidere su questioni che riguardano tutti, si abbandonino al fascino dell’irrazionalità, la stessa che, in larga misura, ci ha portato alla sconfitta dei referendum”.