I laici attaccano Pera

Quanta enfasi in quel «piccolo». L’aborto…«un piccolo omicidio». L’embrione che il presidente del Senato guarda come la «vita dei piccoli», che non può essere «sacrificata a quella degli adulti». Riflettere sulla legge 194, quella appunto sulla regolamentazione dell’aborto, è il tema che Marcello Pera attraversa nella prefazione al libro di papa Benedetto XVI. Il timore, non ultimo quello dei referendari che hanno combattuto perchè la legge sulla procreazione assistita passasse, e le paure, ripetute, che sarebbe stata la legge 40 il viatico per riaprire una revisione della 194, sono ora un «tormento». Non accettano che la seconda carica dello Stato non sia al di sopra delle parti. Insiste su questo tasto il presidente dei senatori Ds, Gavino Angius. Così come il segretario Radicale, Daniele Capezzone. O uno dei componenti del combattivo Comitato per il sì alla consultazione popolare del 12 giugno scorso come il ds Lanfranco Turci. Spaesata la ds Livia Turco. Sconfortata Barbara Pollastrini, responsabile delle donne della Quercia.
«Sono dichiarazioni di una gravità inusitata. Sono affermazioni prive di qualsiasi fondamento e rigore giuridico assai discutibile sotto il profilo etico – sostiene amareggiato Angius -, che testimoniano una conversione del presidente del Senato dal rispetto della concezione laica dello Stato a una concezione confessionale». Il presidente Pera «tocca quei principi fondamentali della nostra Costituzione. Punta ad alterare gravemente i rapporti tra Stato e Chiesa, oltre che quelli tra fede e politica». […] «È molto triste», sussurra Capezzone, rilanciando che «per evidenti ragioni di convenienza, di ambizioni personali e di calcoli il presidente del Senato capovolge a 180 gradi le posizioni che ha espresso per decenni. E non mi pare proprio il caso di scomodare ”crisi di coscienza”. Le convenienze fanno soccombere le convinzioni». Inoltre, pensando all’aborto, Capezzone si domanda se Pera «voglia tornare alla pratica clandestina e alla criminalizzazione delle donne. Per questo lo informo che grazie alla legalizzazione gli aborti illegali sono crollati del 44% e quelli clandestini del 79%». […]
L’articolo di Paola Orefice è sul Messaggero

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