Non ne parla esplicitamente dal pulpito della messa solenne di San Giovanni. Ma il pensiero del cardinale Severino Poletto sul Gay Pride del prossimo anno a Torino emerge con chiarezza al termine della celebrazione, quando l’arcivescovo incontra i giornalisti: “La Chiesa – premette il cardinale – considera la sessualità lo strumento attraverso il quale uomo e donna si uniscono in un matrimonio stabile per procreare e costituire una famiglia. Dobbiamo distinguere il rispetto per le persone, tutte le persone compresi gli omosessuali, da questo insegnamento della Chiesa”. […] “Un conto è appoggiare manifestazioni di tipo culturale, se sono fatte con serenità. Un altro è sostenere iniziative che hanno il carattere della spudoratezza e possono turbare. A me, per esempio, lo stesso termine orgoglio riferito a una tendenza sessuale non piace”. Immediata la risposta del presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice: “Torino è innanzitutto una città laica che appartiene a tutti i suoi cittadini, religiosi e atei, ebrei, islamici e valdesi, non solo ai cattolici. Una grande città moderna non può mancare di essere accanto a chi chiede parità di diritti tra persone eterosessuali ed omosessuali”. […]
L’articolo di Repubblica è stato pubblicato sul sito Gaynews.it