Arnold Schwarzenegger ha un problema: adesso piace anche alla destra religiosa. Lunedì scorso, per esempio, sulla scalinata del Campidoglio di Sacramento, capitale della California, sotto le sue finestre di governatore, Timothy Hinkle arringava un drappello di credenti e tesseva le lodi dell’ex attore. Hinkle è il fondatore di un movimento religioso locale – Come, answer the call , Vieni, rispondi alla chiamata – costituito attorno all’idea di creare una «coalizione» di cristiani ed ebrei che negano l’esistenza di un’entità che si chiama Palestina e che si oppongono al passaggio della Cisgiordania ai palestinesi in quanto «cuore biblico di Israele». Ha pensato bene, perciò, di portare una delegazione di membri del Likud – un generale, un sindaco, un ex membro della Knesset tra gli altri – e Rosemary Schindler (parente di Oskar) a incontrare il governatore repubblicano che nel 2003 conquistò la democratica California. Questa attrazione della destra religiosa per Schwarzenegger è nuova: il gubernator – governatore-Terminator – era stato eletto su una piattaforma estremamente liberale in fatto di costumi che aveva alzato le proteste proprio dei movimenti cristiani militanti. Ma è anche un imbarazzo, per lui: gli potrebbe procurare qualche voto a destra ma fargliene perdere molti di più a sinistra, in uno Stato a stragrande maggioranza anti-conservatore quando si tratta di modi di vita e di libertà di scelta. […]
L’articolo di Danilo Taino si trova sul sito del Corriere del Sera