USA e Giustizia: Bush potrà intervenire sulla Corte Suprema

Terremoto nella politica americana: il giudice della Corte Suprema Sandra O’Connor ha rinunciato al proprio incarico per motivi personali, e ora il presidente Bush dovra’ decidere con chi sostituirla. […] Con grande scorno della destra, negli Stati Uniti, la Corte Suprema e’ l’unico luogo del potere nel quale finora i conservatori non erano riusciti ad affermare la loro prevalenza. La scelta del successore potrebbe rivelarsi la piu’ importante decisione di politica interna di tutto il mandato presidenziale, perche’ sara’ gravida di conseguenze per il futuro e per le prossime elezioni. Il Presidente difficilmente potra’ trascurare il problema di pesi e contrappesi che gli si pone di fronte. Aveva scritto il conservatore William Kristol, direttore del Weekly Standard, “la Corte e’ l’ago della bilancia per quanto concerne le politiche sociali, e la posizione assunta dal giudice O’Connor costituisce l’ago della bilancia che fa pendere la Corte dall’una o dall’altra parte. Quindi il momento si puo’ definire abbastanza drammatico”. […] Nessuno che, come lei, tiene conto della realta’ contemporanea si permetterebbe di rovesciare la Roe vs. Wade, rivoluzionando la legge sull’aborto. D’altra parte il voto della O’Connor e’ stato determinante, tre anni fa, per garantire ai genitori di Cleveland (Ohio) il diritto ad alcune detrazioni fiscali allo scopo di di far frequentare ai propri figli le scuole confessionali. Secondo la O’Connor non si trattava di stabilire una religione statale, ma un programma educativo che offrisse ai genitori liberta’ di scelta. In occasione delle decisioni riguardanti le preghiere a scuola e l’esibizione di simboli religiosi in luoghi pubblici, Sandra O’Connor ha invece votato a fianco dei colleghi liberali: nel suo parere ha sottolineato l’importanza di conservare la liberta’ di religione, compresa la liberta’ di non vedersi imposta quella sponsorizzata dal governo. “In tempi in cui vediamo nel mondo le violente conseguenze dell’assunzione da parte di un governo dell’autorita’ religiosa, gli americani possono ritenersi fortunati” ha detto il giudice, aggiungendo che “Il nostro rispetto per i limiti stabiliti dalla Costituzione ci ha protetto da simili disgrazie, pur permettendo il fiorire dell’esercizio personale della liberta’ di religione”. […]
L’articolo di Giulia Alliani si trova sul sito dell’Osservatorio sulla legalità

Archiviato in: Generale