C’è una «teoria dell’evoluzione» che «può essere vera», ma c’è anche un «dogma neo-darwiniano» che «non lo è» e che la Chiesa cattolica considera «incompatibile» con la Bibbia e con la ragione: lo afferma il cardinale Christoph Schönborn, che in aprile era dato tra i papabili, con un articolo pubblicato il 7 luglio dal New York Times. Quell’uscita del cardinale – arcivescovo di Vienna e teologo di vaglia – sta provocando polemiche in America, tra chi l’applaude come una provvidenziale «chiarificazione» e chi l’accusa di mettere in «crisi di coscienza» gli scienziati cattolici. Il fuoco della disputa è sul «disegno» che si può «rintracciare» o meno nella «natura» e che costituisce una «guida» per la sua «evoluzione»: se c’è un disegno vuol dire che c’è Dio, ma se ci sono solo «variazioni casuali», allora si può fare a meno del Creatore. Il cardinale afferma che è «contrario alla ragione» affermare che l’evoluzione della vita sia «senza guida», nega che Papa Wojtyla avesse sdoganato il neo-darwinismo – come si sostiene in America – e racconta di aver esposto la sua posizione al cardinale Ratzinger, poco prima del Conclave, ricevendone un «incoraggiamento» a farla valere. La disputa su creazionismo ed evoluzionismo è sempre accesissima negli Stati Uniti. Vi sono scienziati – anche di formazione cattolica – che affermano la «piena compatibilità» della dottrina dell’evoluzione con il cristianesimo e altri, cattolici ma soprattutto «evangelici conservatori», che la negano tenacemente. […] Ma Giovanni Paolo II non aveva «riabilitato» Darwin, come avevano titolato i giornali italiani in occasione di un suo discorso alla «Pontificia accademia delle Scienze», nell’ottobre del 1996? […] Schönborn non si scompone, precisa che quel discorso wojtyliano all’Accademia delle Scienze è «vago e poco importante», mentre il «vero insegnamento» di Giovanni Paolo II in materia va cercato in una serie di altri testi – che riporta puntualmente – e nel «Catechismo della Chiesa cattolica» (1992), dove si afferma che «il mondo non è il prodotto di una qualche necessità, né di un cieco destino, né del caso», ma è stato «creato dalla sapienza di Dio». Infine Schönborn cita Benedetto XVI, che nell’omelia dell’inizio del pontificato ha detto: «Non siamo il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzione».
L’articolo di Luigi Accattoli si trova sul sito del Corriere della Sera