Dopo il matrimonio gay, il divorzio speedy, l’abolizione dell’obbligatorietà dell’ora di religione, la promessa di una legge ad hoc per i transessuali, di una per facilitare l’accesso all’aborto e di un’altra sull’eutanasia, il governo Zapatero mette mano pure alla biomedica proponendo una norma che prevede la «clonazione terapeutica» tramite «trasferimento nucleare», una tecnica già lanciata dalla Corea del Sud e in cui pure il Regno unito è all’avanguardia. In pratica la battaglia tra stato (spagnolo) e chiesa (cattolica) si sposta dall’altare per entrare nei centri di ricerca. […]La legge è attesa in Parlamento a cavallo tra dicembre e gennaio in modo da ricevere il semaforo verde definitivo prima dell’estate 2006. Ad aspettarla è soprattutto la comunità scientifica: «Il trasferimento nucleare non è una tecnologia del futuro, ma di oggi», afferma Juan Carlos Izpisua, del Centro di medicina rigenerativa di Barcellona ricordando i successi dell’equipe coreana coordinata da Woo Suk-hwang. «In Spagna – continua Izpisua – l’opinione pubblica è in gran parte favorevole alla ricerca con cellule madri, che è perfettamente compatibile con il rispetto dei principi etici, ma dobbiamo continuare ad informarla in modo che possa seguire da vicino i passi in avanti». Il primo progetto a cui pensa la comunità scientifica spagnola è quello di clonazione di cellule umane in modo da convertirle in tessuto cardiaco, confermando così l’interesse per lo sviluppo di tecniche applicate alla cura di malattie cardiovascolari e dei processi neurovegetativi. Assieme alla legge, lo stato ha lanciato tre convegni internazionali di ricerca tra istituti spagnoli e statunitensi che prevedono il finanziamento di borse di studio biennali per la formazione di giovani scienziati. Infine Madrid ha pure firmato un accordo con le cinque maggiori imprese del paese per rilanciare il Centro nazionale di ricerca cardiovascolare. […]
Fonte: il Manifesto