Il suono delle campane non rientra nella normativa sulle emissioni rumorose. Lo ha stabilito il giudice onorario di Spoleto, Maria Teresa Majorca, assolvendo il parroco di Pozzo, una frazione di Gualdo Cattaneo, processato per disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone. A denunciare il sacerdote, un paesano che non riusciva a riposare per i continui rintocchi. A seguito della denuncia, sono stati immediatamente disposti i controlli da parte dell’Arpa. Che, in effetti, ha registrato un fenomeno di inquinamento acustico, con i limiti di legge superati abbondantemente, con il sacerdote che viene condannato al pagamento di una contravvenzione, attraverso lo strumento del decreto penale. Ma il parroco non ci sta a pagare l’oblazione e propone ricorso. […] Dopo aver ascoltato i testimoni, il giudice ha assolto il sacerdote in quanto il suono delle campane non rientra nella categoria del rumore e ricordando che l’antica funzione civile e religiosa delle campane è quella di scandire i diversi momenti della giornata. In ultima istanza, infine, l’uso delle campane riguarda la libertà di esercizio del culto, regolato dal Concordato tra Stato e Chiesa. Orari di inizio e fine dei suoni, quindi, sono di competenza dell’autorità ecclesiastica.
Fonte: il Messaggero