Le donne dell’Unione sul piede di guerra in difesa della 194

Le deputate e le elettrici dell’Unione sono sul piede di guerra. La mancata citazione del diritto all’aborto nel manifesto del Centrosinistra presentato ieri non è stato per nulla digerito tanto che sul quotidiano di Rifondazione Comunista Liberazione, Ritanna Armeni ha attaccato frontalmente la voluta omissione: “La legge sull’aborto – scrive la giornalista – non è una legge qualsiasi. La 194 è un fondamento, sancisce la possibilità di autodeterminazione delle donne”. L’Aremeni chiude il pezzo con una domanda provocatoria rivolta ai leader del Centrosinistra: “Si può almeno chiedere che non si depenni la libertà delle donne da un documento sui fondamenti di un’alleanza, di un programma, di un futuro governo? O è troppo anche questo? L’imbarazzo nell’Unione è evidente e non a caso Romano Prodi ha cercato di toppare la falla con un’intervista al quotidiano cattolico Avvenire. Le leggi sull’aborto e sul divorzio non sono state inserite nel progetto per l’Italia perché “non sono un patrimonio comune ma un fatto acquisito. Nel Centrosinistra – prosegue il Professore c’era chi voleva mettere in programma anche una modifica alle due leggi “ma io, Rutelli e Mastella -spiega il Professore- siamo stati contrari già nell’incontro di Perugia e la decisione finale che io ho preso è stata di non mettere nel testo della Carta di coalizione nessun riferimento ai due provvedimenti”. […]
Fonte: Affari italiani

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