Prodi e Fassino corteggiano i cattolici: valori convergenti

In vista delle primarie, che forse si terranno un solo giorno, il 16 ottobre, la questione della laicità dello Stato continua a tormentare il centrosinistra. Tanto che sia Romano Prodi che il leader dei Ds, Piero Fassino, sentono il bisogno di spiegare la posizione dell’Unione a due giornali cattolici, anche per non delegare il compito di parlare a quel mondo solo a Francesco Rutelli. Il primo parla di divorzio e aborto al quotidiano della Conferenza episcopale italiana, Avvenire, assicurando che «l’opposizione si impegnerà per la prevenzione, decisamente trascurata nella legge legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza». E il segretario della Quercia discute dei valori del cristianesimo con Famiglia Cristiana. Bertinotti invece affronta il problema mettendo in guardia da «una competizione tra un partito laico e uno neoconfessionale». Prodi intende rassicurare i vescovi, allarmati per le garanzie chieste dai laici dell’opposizione, e spiega che «le leggi su aborto e divorzio sono un fatto acquisito, per questo non sono state citate nella carta dei valori. Comunque- garantisce- noi ci impegniamo a legiferare fedeli ai principi di laicità dello Stato, ma nel rispetto dei convincimenti etici e religiosi di ciascuno». E Fassino, rivendicando «i nove anni passati nelle scuole dei gesuiti», rivela di «parlare con rappresentanti della Chiesa, molto più di tanti politici», e ricorda che «la sinistra si batte per valori di solidarietà, uguaglianza, sostegno ai più deboli, liberazione della persona da ogni forma di dipendenza e di schiavitù. Perciò, c’è convergenza oggettiva tra le politiche che tentano di incarnare questi valori e il messaggio cristiano».
Fonte: il Messaggero

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