Ancora qualche mese fa gli organizzatori del raduno mondiale dei giovani cattolici a Colonia, dal 16 al 21 agosto, contavano su più di un milione di partecipanti. Ma a giudicare dall’esordio gli eletti saranno meno dei chiamati. Alle «giornate dell’incontro», organizzate da 27 diocesi tedesche dall’11 al 15 agosto per preparare il raduno vero e proprio, hanno partecipato 120 mila giovani da 170 paesi. Numero certo rispettabilissimo, ma all’inizio del 2005 i manager del Weltjugendtag ne aspettavano almeno 250 mila. «Ho lavorato per un anno e mezzo per trovare 21 mila posti letto – dice il responsabile della pastorale dei giovani nell’arcidiocesi di Monaco e Freysing – poi sono venuti in 6 mila». Parrocchie che si erano date molto da fare non hanno visto neanche un ospite. Per i cinque giorni del raduno si sono prenotati in 405 mila, ma di questi solo 90 mila sono tedeschi: una schiera folta, ma davvero non travolgente. Si spera di «rifarsi» con i grandi eventi di sabato e domenica prossima, quando il papa ci sarà davvero. Per la messa finale si conta, con l’incrollabile ottimismo della fede, su 800 mila presenze. Fatto sta che in Germania non è scattata un’ondata di entusiasmo per la venuta del «papa tedesco». Anzi: il suo predecessore polacco, se vivesse ancora, avrebbe attratto una folla ben maggiore. […]
L’articolo di Guido Ambrosino è stato pubblicato sul sito del Manifesto