Indulgenze: un commento di Luciano Franceschetti

Il Gazzettino ha pubblicato oggi una lettera dell’ex segretario UAAR Luciano Franceschetti. Questo il testo:
Per l’imminente Giornata mondiale della gioventù (GMG) a Colonia, il nuovo papa concede l’indulgenza plenaria ai partecipanti, e lo fa sapere urbi et orbi.
La cosa fa notizia, ovviamente, come tutto ciò che partorisce la sapiente regìa mediatica del Vaticano. Pertanto, ritorna attuale il quesito: hanno mai saputo i popoli, specialmente quello sovranazionale dei fedeli, che cosa hanno significato le indulgenze, ossia la loro compravendita, nel secondo millennio dell’era cristiana?
Il papa polacco ebbe il merito di pronunciare un mea culpa per le malefatte storiche dei cattolici: anche se ne attribuì la colpa ai singoli ‘figli della Chiesa’, e non alla Chiesa stessa, giudicata una società perfetta. Ma nel suo sforzo di purificare la memoria (come si disse), omise pudicamente qualcosina, tra cui il commercio delle famigerate indulgenze, le quali andavano appunto lucrate, contando di “salvare” così l’anima propria e quella dei propri cari. In proporzione alle somme versate, s’intende.
La storia si ripete, e ripropone le sue vergogne. Non a caso, già Giovanni Paolo II ripropose, implacabile, le indulgenze per il Giubileo del 2000. Con buona pace del tanto pubblicizzato ecumenismo. Altro che maestra di vita, la storia. Altro che mater et magistra, la chiesa! Ancora una volta in Italia, come in pochi altri paesi ansiosi di ricordare ufficialmente siffatte “radici cristiane”, bisogna constatare che la Storia è e resta la grande sconosciuta.
Perciò il passato non passa, le coscienze si ottundono, l’oscurantismo ritorna e si perpetua.
Luciano Franceschetti

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